La Pistoia che ama Marino Marini si mobilita per tenere le sue opere
Domani pomeriggio in programma una manifestazione a partire dal museo Il comitato: «Quelli che non vogliono arrendersi devono metterci la faccia»
PISTOIA. Alle 17 di domani il pensiero non deve essere rivolto alla rilassante pausa del tè, secondo l’abitudine inglese, bensì a far sentire la propria voce per difendere il museo Marino Marini.
L’appuntamento per tutti coloro che non vogliono arrendersi alla “deportazione” delle opere del grande maestro del Novecento da Pistoia a Firenze, è fissato alle cinque della sera davanti “all’uscio chiuso” del museo, in via Silvano Fedi al numero 30. Qua, con in sottofondo la declamazione delle poesie di Egle Marini, gemella del maestro, verrà esposta una grande sagoma del maestro, con uno spazio vuoto proprio al posto della faccia. per consentire a tutti. .. di metterci la propria, come afferma Marco Leporatti presidente del comitato “Nessuno tocchi Marino”: «Siamo arrivati a un momento di svolta in questa annosa vicenda. Il mese di ottobre è quello indicato dalla Fondazione per l’inizio del trasferimento delle opere da Pistoia a Firenze. Occorre quindi una larga mobilitazione di tutti coloro che non vogliono arrendersi a questo stato di cose. Coloro che vogliono che la nostra città mantenga il suo legame indissolubile con Marino, devono quindi metterci la faccia. Con “tutti” mi riferisco a semplici cittadini ma anche alle istituzioni, compreso il sindaco Alessandro Tomasi. Di lui, tutti quanti noi del comitato apprezziamo la combattività nell’affrontare questa delicatissima questione. Tuttavia, aver proposto San Lorenzo come futuro luogo espositivo per le opere di Marino, non è stata a nostro parere una scelta felice perché a un problema attuale propone una soluzione troppo lontana nel tempo». In attesa dunque di vedere in quanti vorranno veramente esporsi in prima persona Marco Leporatti, che ormai da quasi 4 anni presiede il comitato, aggiunge: «I comitati sono finalizzati al raggiungimento di un risultato e, quasi sempre, la loro vita è breve. Il nostro comitato, invece, non riesce a sciogliersi perché, purtroppo, la situazione di rischio e di pericolo che corre il nostro museo non è cessata in questi anni, anzi, si è acuita. Per questo facciamo appello a coloro che possono muovere le leve giuste per cercare di impedire disegno di privare la città del rapporto con il suo più grande artista del Novecento. Mi riferisco alla sovrintendente, ricordando che il vincolo di territorialità posto a suo tempo alle opere ha per lungo tempo costituito l’unico argine in difesa della nostra volontà di mantenere le opere a Pistoia. Non dimentico tuttavia neanche la prefetta, che con l’autorità conferitale dalla legge, potrebbe commissionare la fondazione per bloccarne le volontà di privare Pistoia di un patrimonio artistico unico al mondo». Per domenica prossima, Marco Leporatti si augura che la città risponda quindi al meglio: «Sarebbe un segnale forte di cui non si potrebbe non tenere conto. Stiamo andando verso un periodo in cui tutte le grandi gallerie, Uffizi in primis, cercano di delocalizzare il più possibile le loro opere, per poterle rendere fruibili a tutti. Solo per il museo Marini si sta invece cercando di battere la strada opposta dell’accentramento». Questo concetto, peraltro, è stato anche ribadito il 14 settembre scorso al Phanteon degli uomini illustri di piazza san Francesco dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt durante la presentazione del volume “Archivi di pietra”, dedicato ai cimiteri pistoiesi.
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