Pistoia, chiude ristorante (di successo) del centro: i titolari cercano nuovi gestori
Piazza Papa Giovanni XXIII perde un punto di ritrovo. Ultimo giorno il 29 settembre: Chiara e Samuele spiegano i motivi
PISTOIA. Venerdì 29 settembre le luci della ribalta si spengeranno per sempre sull'attuale gestione del Ceppo ristorante cocktail lab, il locale di piazza Giovanni XXIII nato dal niente 8 anni fa da una felice intuizione di Chiara Lomi e Samuele Santini.
Se per quella data non si sarà fatto avanti un nuovo proprietario capace di proseguire l' opera dei due ristoratori innovativi, la bellissima piazza cittadina perderà quella vitalità e quella socialità che l'ha contraddistinta negli ultimi anni, facendola ripiombare nell'anonimato che ormai contraddistingue ampi spicchi di città al di fuori del cosiddetto "cerchio magico" della Sala.
Chiara e Samuele rappresentano una coppia affiatata sia nel lavoro ma anche e soprattutto nella vita. I due giovani si sono conosciuti a Corvara, in Alto Adige, e fra i due è stato amore a prima vista. Lei era reduce da ben 17 anni di peregrinazioni all'estero, sempre nel settore dell'accoglienza e della ristorazione. Lui aveva lasciato da poco il paese natale di Ferentillo, in provincia di Terni, per dedicarsi a quella che aveva intuito essere la strada lavorativa che lo avrebbe condotto alla piena realizzazione.
Nei progetti della giovane coppia vi fu fin da subito il matrimonio e l'apertura di un locale tutto loro, dove finalmente avrebbero potuto passare fianco a fianco l'intera giornata. La scelta cadde nella città d'origine di Chiara, con il Ceppo ristorante cocktail lab. Posto in un angolo di città incantato, proprio di fronte all'antico ospedale del Ceppo famoso in tutto il mondo per l'eccezionale fregio in ceramica invetriata dei Della Robbia, il locale balzò all'attenzione generale sia per la ricercatezza dei suoi menù che per la continua ricerca dell'abbinamento fra portate e cocktail corrispondenti. Superato l'ostacolo della pandemia, il ristorante era tornato a veleggiare in piena scioltezza nel sin troppo affollato panorama pistoiese dei locali da somministrazione ma, nel frattempo, nella vita di Chiara e Samuele si è presentata una bellissima novità che ha "sconvolto" tutti i loro piani commerciali. Così infatti Chiara spiega come sono cambiate le carte in tavola: «Un anno è mezzo fa è nato nostro figlio Noa. Per noi è stato un momento bellissimo che abbiamo vissuto, e che viviamo tuttora, con grandissima gioia. Tuttavia la nascita di un figlio pone a chi possiede un'attività come la nostra davanti a un bivio: o cercare di portare avanti al meglio sia la situazione familiare che quella lavorativa pur sapendo di non poterlo fare al massimo come vorremmo oppure cercare delle strade alternative a quelle di un'attività che è tanto bella quanto totalizzante. Per il momento, scegliamo quindi di cedere la titolarità del ristorante che, per l'amore che gli abbiamo profuso, rappresenta per noi una sorta di primo figlio».
Papà Samuele, da quando è trapelata la notizia della chiusura, viene quotidianamente inondato da offerte di lavoro, sia a Pistoia che in lidi lontani. A questo punto, ultima preoccupazione della coppia è quella di assicurare un futuro con un loro coinvolgimento diretto al locale, per il quale stanno cercando un acquirente ideale, come afferma Chiara: «Stiamo vagliando delle richieste ma vogliamo lasciare il testimone a chi crede veramente sia nel lavoro che abbiamo fatto che nelle potenzialità di questa piazza, che il mondo intero ci invidia».
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