Il Tirreno

Pistoia

Sanità

Carenza di sangue a Pistoia, è allarme: «Mancano addetti per i prelievi»

Carenza di sangue a Pistoia, è allarme: «Mancano addetti per i prelievi»

Fratres e Avis: «I donatori ci sono ma non riescono ad avere le prenotazioni». E all’ospedale c’è una sala inaugurata tre anni fa che non è stata mai utilizzata

17 febbraio 2023
3 MINUTI DI LETTURA





PISTOIA. A tre anni dalla sua inaugurazione, la saletta del centro trasfusionale dell’ospedale del Ceppo di Pistoia, dotata di 5 postazioni e di tutta la strumentazione tecnica necessaria, è ancora inutilizzata.

Sullo sfondo, emerge una carenza di personale medico e infermieristico che possa garantire le donazioni e che fa sì che, una saletta attrezzata e costata soldi alla collettività, resti ancora desolatamente chiusa. Questo autentico disservizio viene denunciato da tutte le associazioni del volontariato pistoiese che, all’unisono, mettono oltretutto in guardia dalla possibile mancanza di sangue in particolari periodi dell’anno come l’estate, quando il calo delle donazioni si fa fisiologico. A lanciare un grido di allarme, è il presidente dell’Avis di Pistoia Igli Zannerini, la cui organizzazione conta nel solo territorio comunale ben 3155 donatori e che, nel 2021, in piena pandemia, garantì comunque un numero di donazioni pari a 5472. «Il non utilizzo della saletta per le donazioni del centro trasfusionale dell’ospedale del Ceppo è un fatto gravissimo. La nostra associazione, pur potendo contare su un bacino di donatori molto ampio, è costretta a procedere “con il freno a mano tirato” perché non sappiamo assicurare loro una data certa per la loro donazione». Sui motivi che spingono la Asl a non prevedere la prossima apertura della saletta, il presidente Avis non si scompone: «La Asl avrà sicuramente i suoi motivi ma qui può essere messa a rischio la sicurezza di tutti. Faccio inoltre notare che il centro trasfusionale, a differenza di quanto accade negli altri ospedali della Toscana settentrionale come Lucca, Massa e Prato, si trova in una struttura separata e non all’interno del nosocomio principale. Il sistema delle donazioni è al collasso non soltanto a Pistoia ma in tutta la provincia, visto che a Quarrata, a Monsummano e a San Marcello sono stati ridotti i giorni riservati alle donazioni. Il mio grande timore è che anche a Pistoia, terra tradizionalmente generosa di volontari e donatori, possa mancare il sangue. E questo sarebbe un evento non solo pericoloso quanto paradossale». Preoccupato per la situazione attuale è anche Franco Gianni, presidente provinciale dei Gruppi Fratres che, domani alle 18 alla Misericordia di Uzzano, terranno la loro assemblea: «Il sistema sangue non viene gestito in maniera appropriata e questo è un dato di fatto. Il compito delle varie associazioni è quello di sensibilizzare la gente a donare il sangue che, ricordiamolo, non può essere creato in laboratorio. Spetta però alle Asl garantire lo svolgimento di questa opera al servizio degli altri. Il non utilizzo della stanza per le trasfusioni all’ospedale del Ceppo è un caso eclatante ma parimenti eclatanti sono le difficoltà che vengono riscontrate dai donatori che intendono recarsi in una struttura a fare il loro dovere. Noi come Fratres, al pari delle altre associazioni, sollecitiamo da tempo la possibilità di potersi recare ai centri trasfusionali anche il sabato o la domenica. Oggi i tempi sono cambiati e molti lavoratori hanno difficoltà a chiedere una giornata di permesso per effettuare la donazione. Inoltre vi sono molti lavoratori autonomi o atipici che gradirebbero di potersi servire dei giorni festivi ma, questo nostro appello rimane da troppo tempo inascoltato. Il sistema delle prenotazioni è ormai obsoleto, soprattutto alla luce della forte carenza del personale medico e infermieristico che dovrebbe occuparsi delle donazioni. Occorre far sì che chi lo desideri, possa recarsi direttamente nei centri trasfusionali». L’Asl, interpellata sulle criticità, ieri non ha risposto riservandosi di farlo nei prossimi giorni .


© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
L’omicidio

Uccisa Flavia Mello, la confessione del 34enne: «Sì, sono stato io». L’incontro finito nel sangue e il giallo sul movente

di Sabrina Chiellini
Sportello legale