Quarrata città senza più edicole: comprare il giornale è una vera impresa
È soprattutto il caro-affitti la causa della morìa
QUARRATA. Una città di 27mila abitanti con solo due edicole in funzione e con molti lettori che, per acquistare un quotidiano o una rivista, devono percorrere chilometri e chilometri. Siamo nella civilissima Quarrata, peraltro secondo centro abitato della provincia. Oggi, un quarratino che vuol comprare un giornale, deve recarsi o nell’edicola-cartoleria di Barba, sulla via Fiorentina, o in quella di Valenzatico, che svolge anche la funzione di tabaccheria e ricevitoria, sperando che il “distributore” le abbia rifornite a sufficienza. Come Franco Gaiffi, 91 anni, che abita a Caserana, in via Baccheretana: ogni giorno deve fare 4 chilometri all'andata e 4 al ritorno a bordo della sua vecchia Panda per andare all’edicola di Barba a comprare il suo quotidiano preferito.
Fra le cause di questa moria, la prima in assoluto è il caro affitti dei fondi commerciali che, a Quarrata, è un dato di fatto. Altra concausa può essere il calo delle attività sul territorio (bar, circoli e parrucchieri innanzi tutto) che offrono ai clienti il quotidiano come servizio di cortesia. La pandemia ha quasi del tutto eliminato questa abitudine che per molti edicolanti costituiva una vera spinta per le vendite.
L’ultima in ordine di tempo a chiudere i battenti è stata, il 31 dicembre, l’edicola degli Olmi. Un’attività che pareva sprizzare salute da tutti i pori ma che, come recita un malinconico cartello affisso sulla porta, “chiude definitivamente e saluta tutta la sua clientela”. Prima di questa, avevano gettato la spugna i gestori dell’edicola di Santonuovo, il cui chiosco a lato strada sembra un bastimento arenato sulla spiaggia dell’indifferenza. Niente più giornali anche a Caserana, a Catena e nella centralissima via Montalbano. In questi casi, i fondi sono stati già affittati ad altre attività.
Per sopperire in parte alla chiusura dell’edicola di Casini, il Bar Vinicio ha deciso di vendere almeno i due quotidiani locali più diffusi, mentre un supermercato cittadino cerca di “alleviare” la sete di notizie dei quarratini con un piccolo espositore di giornali e riviste. Sì perché, nel centro di Quarrata, trovare un quotidiano sarebbe altrimenti impossibile, dopo la chiusura, circa tre mesi fa, della storica edicola Matteoni di piazza Risorgimento, attività che esisteva dal lontano 1926, la cui riapertura, data per certa fino a dicembre, pare adesso rinviata “sine die”.
La situazione sarà denunciata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia nel prossimo consiglio comunale, con un’interrogazione: “Salvaguardia del diritto di informazione”.
«Le edicole – dice il consigliere Ennio Canigiani – sono servizi essenziali, come le scuole e gli uffici postali e gli sportelli bancari. Attualmente il rapporto fra edicole e abitanti a livello regionale è 1 ogni 3.442. A Quarrata questo dato schizza a 1 ogni 9.000».
La mancanza di punti vendita espone inoltre i cittadini a tutti i rischi della disinformazione, compreso quello delle fake news, come affermano all’unisono Ennio Canigiani e la capogruppo Irene Gori: «Le notizie che si apprendono dalle testate giornalistiche cartacee hanno un livello di autorevolezza maggiore poiché chi scrive nei quotidiani tradizionali è un professionista dell’informazione. Sui social tutti possono scrivere, anche gli interessati a diffondere false informazioni».
«Dobbiamo studiare lo strumento più idoneo con cui intervenire» fa sapere il sindaco Gabriele Romiti.
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