Il Tirreno

PISTOIA. A convincere definitivamente polizia e magistrati è stata la loro auto. Quando veniva avvistata in una città, poco dopo arrivavano denunce di furti in appartamento, con la sparizione di gioielli, oggetti preziosi e denaro liquido. Un canovaccio ripetutosi in varie zone delle province di Pistoia, Pisa, Firenze ma anche di Bologna, Modena, Reggio Emilia e persino di Verona. Ai ladri bastava una permanenza a volte di soli pochi minuti per mettere a segno i loro colpi.

La targa di volta in volta veniva cambiata, ma la macchina era sempre quella. Targhe sempre rubate, che venivano sistemate sull’auto per non renderla immediatamente identificabile.

Ma ogni volta quell’auto riconduceva a casa il gruppo di uomini, cinque, di nazionalità serba. Tutti con dimora nel sud Italia: ma la loro base operativa era a Pisa, nella zona cosiddetta Cep. E nel viaggio di ritorno, la targa rubata spariva per essere sostituita da quella originale, serba.

Ed è proprio a Pisa che ieri, alla fine di un prolungato servizio di osservazione e pedinamento, gli agenti della squadra mobile e della polizia stradale di Pistoia, con l’appoggio dei colleghi della mobile di Pisa, hanno eseguito il fermo dei cinque individui, tutti già noti alle forze dell’ordine per vicende legate a reati contro il patrimonio.

I cinque sono stati indagati per i delitti di furto in abitazione, ricettazione del materiale rubato e furto delle targhe applicate sull’autovettura utilizzata per il compimento dei delitti.

Quando i poliziotti hanno ritenuto di avere sufficienti elementi in mano, in accordo con la procura della repubblica di Pistoia, titolare del fascicolo sulla raffica di furti compiuti dalla banda, sono passati all’azione.

Con l’aiuto dei colleghi di Pisa, nel tardo pomeriggio di domenica è stato avviato un servizio di appostamento presso l’abitazione nella quale i ladri si ritiravano a fine giornata. I poliziotti hanno atteso pazientemente che i cinque scendessero dall’autovettura, poi sono entrati in azione riuscendo immediatamente a bloccali nonostante il loro tentativo di fuga.

La perquisizione dell’auto è stata fruttuosa: al suo interno si trovavano oggetti preziosi, orologi di valore, denaro contante, nonché arnesi da scasso ed un lampeggiante blu, ordinariamente in uso alle forze dell’ordine.

La successiva estensione della perquisizione all’abitazione dove domiciliavano i cinque serbi ha consentito di rinvenire anche in questo caso un ingente quantitativo di beni provento dei furti tra cui gioielli, capi di abbigliamento, orologi di valore.

Al termine degli accertamenti e delle identificazioni necessarie, i cinque soggetti fermati sono stati condotti alla Casa circondariale di Pisa, a disposizione della procura che sta conducendo le indagini.
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