Il Tirreno

La protesta

Pistoia: «Così muore il luna park»

Giancarlo Fioretti
Il luna park accanto al centro direzionale della Conad
Il luna park accanto al centro direzionale della Conad

Poche quest’anno le persone che vanno la sera in Sant’Agostino. Le famiglie: «Attrazioni care». Gli operatori: «Energia aumentata»

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PISTOIA.  Se nei giorni in cui vengono venduti i biglietti con i prezzi scontati le attrazioni del luna park di Sant’Agostino sono piene fino all’inverosimile, nei giorni in cui si applicano le normali tariffe la calma torna a regnare sovrana.

È una calma che non è chiaramente apprezzata da chi ha riposto i bilanci della propria attività professionale sulle auto a scontro, su un Brucomela o un Derby day, lo stand in cui i cavalli si muovono in un ipotetico ippodromo ogni qual volta una pallina viene mandata a bersaglio.

Purtroppo, soprattutto nei giorni feriali, di gente al luna park se ne vede poca. Molti ragazzini under 18, che sciamano da un angolo all’altro acquistando, sì e no, un paio di biglietti a serata.

Ecco quello che si vede durante una serata infrasettimanale: ci sono tante famiglie con uno o due figli piccoli al seguito che, tuttavia, impiegano più tempo a convincere i pargoli a tirare di lungo che non a trastullarli nelle molte e belle giostre del luna park figlio del Luglio pistoiese. «Io guadagno sette euro all’ora – fa presente Elia Favata, 38 anni, operaio pistoiese – e non posso certo permettermi di pagare biglietti per le giostre da 3, 4 ma anche 5 euro».

E aggiunge infine: « Io ho un figlio soltanto ma mi immagino le difficoltà di quelle famiglie che vengono qui con 2 o anche 3 figli al seguito».

Da un’occhiata lanciata ai prezzari regolarmente esposti davanti alle casse, emerge che per ogni singola attrazione il prezzo medio si aggira intorno ai 3 euro, con picchi però superiori se si vanno a toccare attrazioni molto gradite ai teen agers.

Gli autoscontri e il Tagadà si aggirano intorno ai 5/6 euro e, durante la settimana, spesso e volentieri si muovono per pochissimi clienti affezionati.

Un altro problema che poi sembra affliggere terribilmente questo luna park è quello della dislocazione. Molti pistoiesi, infatti, ritengono particolarmente fuori mano la zona del centro direzionale Conad a Sant’Agostino, nei cui pressi ha trovato anche quest’anno ospitalità la carovana luminosa.

«Il campo di volo – sostiene Katia Cioni, 60 anni, commessa – era decisamente un luogo migliore perché più facilmente raggiungibile da tutti. Questa zona di Sant’Agostino è troppo fuori mano e, se non hai un tuo mezzo di trasporto, è praticamente impossibile da raggiungere a piedi».

La costruzione del nuovo ospedale di San Jacopo proprio nell’area dove prima sorgeva il luna park ruppe, intorno al 2008, un equilibrio che durava da tanto tempo senza che, magari, fosse tracciata una soluzione definitiva e condivisa dai più in modo da trovare al parco divertimenti una collacazione diversa.

«Il punto – conclude un giostraio mentre riordina le fiocine della “pesca magica” a fine serata – è che tutti dicono di amare il luna park ma nessuno nè lo vuole sotto la propria casa né è disposto a spendere un euro in più in considerazione del fatto che anche per noi l’energia elettrica è aumentata. E di molto».