Lo zoo di Pistoia pronto a raddoppiare i suoi spazi
Reduce da un 2014 record con 100.000 visitatori il parco si arricchirà a breve di una “Terra degli elefanti asiatici” e della “Savana africana” con animali in libertà
PISTOIA. Regalare emozioni positive ed educare alla biologia della conservazione. È questa la missione moderna del giardino zoologico di Pistoia. Nato 45 anni fa per volere di Raffaello Galardini - appassionato di animali e spinto dall'intento di mostrare al pubblico specie mai viste prima - che, con scelte coraggiose, ha dato vita a una struttura sostenuta economicamente solo attraverso l'ingresso dei visitatori. Dal 2000 lo zoo è passato sotto la guida di Paolo Cavicchio, veterinario, e della moglie Eleonora Angelini, responsabile della comunicazione e dei progetti scolastici.
Il giardino zoologico di Pistoia, in continua espansione, per i prossimi 5 anni ha progetti davvero ambiziosi. Oggi il parco si estende su sette ettari, ma con l'acquisto dell'area al confine ovest, nei prossimi anni raddoppierà i suoi spazi. E i due progetti in corso di realizzazione andranno a riqualificare totalmente l'area storica, che ospita elefanti, giraffe, zebre e struzzi, con nuovi spazi che perseguono standard qualitativi molto alti.
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Il primo - giunto quasi a conclusione - vede la nascita della "terra degli elefanti asiatici". Il secondo, la costruzione dell’area "Savana africana", in cui giraffe, struzzi e zebre andranno a condividere lo stesso habitat, così come avviene in natura.
«La volontà - spiega il direttore Cavicchio - è dar vita a spazi quanto più naturali possibili per garantire il benessere degli animali, e allo stesso tempo permettere ai visitatori l'esperienza di una visita che regali emozioni».
Nei prossimi anni, nuovi arrivi di animali, ma anche nuove partenze. Ippopotami e giaguari lasceranno Pistoia per essere trasferiti in altre strutture europee, e faranno posto a nuove specie, come avvenuto nell'ultimo periodo con l'arrivo di due esemplari femmina di panda minore. Con una media di 100.000 ingressi l'anno e il lavoro continuo con le scuole, che coinvolge settemila bambini attraverso vari progetti educativi, lo zoo è la maggiore attrazione turistica della città e luogo prediletto dalle famiglie.
«Il 2014 è stato un anno da record - spiega Paolo Cavicchio - e fino a oggi anche il 2015 ha mantenuto l'eccezionale trend positivo». «Quello che più fa piacere - aggiunge Eleonora Angelini - è che le persone tornano più volte durante l'anno, e ogni volta si emozionano. Lavorare con i bambini, poi, è la cosa più bella».
Iscritto all'Unione italiana zoo e acquari e all’Associazione europea degli zoo e degli acquari, il giardino zoologico di Pistoia fa parte di una vastissima rete di scambi e progetti europei per la tutela della biodiversità e delle specie animali in via di estinzione, grazie sia alle attività svolte all'interno della struttura sia a progetti finanziati in giro per il mondo per la protezione degli habitat naturali.
Come spiegano Cavicchio e Angelini, esistono ancora miti da sfatare sugli zoo. In particolare, a Pistoia, nessun animale proviene dalla natura. La presenza di ogni esemplare rientra in progetti di salvaguardia delle specie minacciate, o rientra in programmi di scambio e collaborazione fra zoo, anche per la riproduzione degli animali, soggetta a controlli per evitare nascite eccessive di esemplari che poi non avrebbero spazi sufficienti per essere ospitati. Cavicchio definisce il suo zoo «un’arca a tutela degli animali a rischio e lo strumento di sensibilizzazione delle future generazioni verso un uso sostenibile delle risorse sul pianeta».
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