Serravalle, è caccia ai furbetti dei rifiuti portati fuori Comune
Publiambiente ha iniziato un’attività di verifica su privati e aziende che presentano dati anomali negli svuotamenti
SERRAVALLE. Si apre la caccia ai furbetti della spazzatura. Publiambiente, gestore del servizio di porta a porta attivato nel gennaio 2011, passa al contrattacco per fermare gli “esportatori” di rifiuti: dalla bolletta sicuramente più leggera degli utenti onesti.
La società ha iniziato l’attività di verifica su tutti quei cittadini e quelle aziende che presentano dati anomali negli svuotamenti dei contenitori. “Anomala” è, ad esempio, una famiglia che in 10 mesi (il caso era stato reso noto nel marzo scorso dallo stesso sindaco Patrizio Mungai, all’epoca vicesindaco) ha conferito un solo bidone “grigio” dell’indifferenziata. Impossibile, evidentemente, che coniugi e pargoli non abbiano prodotto neppure un grammo di rifiuti non riciclabili. Molto più probabile invece che siano andati a buttare la spazzatura nei cassonetti di Santonuovo o in quelli dell’area pistoiese per non far lievitare la bolletta.
I conferimenti “grigi” infatti incidono sulla parte variabile della Tia, nel rispetto della tariffa puntuale adottata a Serravalle. La verifica annunciata da Publiambiente non risparmierà neppure aziende, bar e negozi. Anche in questo caso gli svuotamenti verranno monitorati per scovare eventuali comportamenti scorretti. Cittadini e attività saranno contattati telefonicamente dal gestore per chiarire eventuali dubbi sulle modalità di raccolta.
Un primo confronto informativo a cui, se necessario, seguiranno ben altre azioni, multe comprese. Secondo i dati del 2011 forniti dal sindaco Mungai, una famiglia su 4 esporta la spazzatura nei Comuni vicini pur di abbassare la bolletta. Per Publiambiente il mancato conferimento coincide con una perdita di incassi del 20%. «Il porta a porta ha fatto registrare risultati importanti nelle raccolte differenziate tuttavia – commenta Mungai - non dobbiamo ignorare alcune criticità che vengono da una netta minoranza di cittadini, decisi a non gestire correttamente i propri rifiuti. Così facendo, creano un danno sia ambientale che economico, ai fini tariffari. È quindi fondamentale tutelare chi invece ha deciso di comportarsi correttamente».
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