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Serie A

Pisa-Lazio è 0-0: i nerazzurri ci provano ma il gol in casa non arriva. Ma dopo 35 anni...

di Andrea Chiavacci

	La parata di Provedel su Moreo (foto Stick)
La parata di Provedel su Moreo (foto Stick)

La squadra di Gilardino muove comunque la classifica (stacca la Fiorentina...) contro un avversario quotato: il racconto della partita

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PISA. Il Pisa pareggia 0-0 con la Lazio, rinvia ancora la prima vittoria ma conquista il terzo risultato utile di fila e soprattutto aggancia l’Hellas Verona al terz’ultimo posto a 5 punti. Stacca anche la Fiorentina e per la prima volta dopo 35 anni, 16 dicembre 1990, è la squadra Toscana più in alto di tutti. E i nerazzurri, anche stavolta, meritavano di più.

Gilardino ha saputo tenere testa a un tecnico del livello di Maurizio Sarri e lo ha anche messo in scacco a livello tattico. Concedendo solo rare folate a Isaksen e Zaccagni. Gilardino decide di optare per il 3-4-2-1 in fase di possesso e con la difesa che passa a quattro quando attacca la Lazio. Prima da titolare per Cuadrado, sulla trequarti, che in fase di non possesso cerca di aiutare sulla sinistra Angori che è chiamato a tenere Isaksen. Mentre Canestrelli e Caracciolo si alternano sulla punta centrale Dia. L’altra grande novità è il ritorno da titolare di Denoon chiamato a tenere a bada Zaccagni dal lato opposto. In questo caso è Touré che deve dare una mano al difensore svizzero. In avanti Tramoni, oltre a Cuadrado, gioca in appoggio di Nzola.

Ed è proprio Tramoni che al 7 ’spreca la prima grande chance dell’incontro nata da un rilancio sbagliato dell’ex Provedel. Il numero dieci nerazzurro ciabatta a lato dopo una buona sponda di Nzola servito dall’intercetto di testa di Marin. Il romeno gioca in marcatura su Guendouzi e riesce a tenere botta andando spesso a giocare in anticipo. Lo fanno un po’tutti. Compresi Canestrelli, Caracciolo e Denoon che sono puntuali nel chiudere e provare a ripartire. La squadra manca sempre nella qualità nell’ultimo passaggio. In particolare Tramoni in più di un occasione sbaglia l’ultimo passaggio. L’altra grande chance il Pisa la crea al 25’ quando Cuadrado rientra sul destro e crossa in area per Touré che impatta al volo ma mette sul fondo. Una giocata che il colombiano prova spesso. Al 30’ prova a farsi vedere Isaksen che disorienta Angori con una finta ma Semper copre bene il primo palo. Al 32’primo spunto di Zaccagni che serve Isaksen e stavolta Semper deve allungarsi. Al 36’ la Lazio colpisce il palo con un forte tiro dal limite di Basic. Il Pisa prova a farsi vedere con Cuadrado dalla distanza ma la mira è alta.

Dennon è il primo ammonito della partita per un fallo ai danni di Zaccagni sulla trequarti. In una delle rare occasioni in cui il numero dieci laziale è andato il difensore nerazzurro nel primo tempo.

La ripresa inizia con un cambio per parte. Calabresi per Denoon, a causa del giallo, in casa Pisa; Pedro per Dia è invece la mossa di Sarri che intende dare maggior vivacità all’attacco. Il Pisa insiste con i cross: al 7’ Cuadrado pennella al centro ma Canestrelli di testa non impatta nel migliore dei modi. Il Pisa resta comunque compatto in fase di non possesso. Nella Lazio si fa male ila ed entra il danese Provstgaard che doveva vestire il nerazzurro a gennaio ma all’ultimo istante passò proprio alla Lazio. Per lui i fischi dell’Arena. La Lazio ci prova con Isaksen che coglie l’esterno della rete. Il Pisa fa un triplo cambio poco dopo l’ora di gioco. Tramoni, Cuadrado e Marin lasciano il posto a Moreo, Leris e Akinsanmiro. Tatticamente non cambia niente, ma il tecnico nerazzurro cerca un po’ di freschezza nel finale.

Dagli spalti si alza il coro “la Curva nord vuole vincere” e subito dopo Moreo di testa impegna Provedel a una parata difficile su corner da destra di Leris. Il Pisa spinge e solo una gran chiusura di Romagnoli su Moreo evita il peggio alla Lazio. I biancocelesti ci provano con Vecino ma sarebbe troppo. Il Pisa esce tra gli applausi. 

Il Pisa sale a 5 punti insieme al Verona, sotto ci sono Fiorentina (4) e Genoa (3).

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