Come sarà il Pisa di Gilardino? Modulo, stile e punti di forza: il vestito da Serie A dei nerazzurri
Dagli inizi in Serie D all’avventura col Genoa: il “credo” tattico del campione del mondo 2006 pronto a firmare sotto la Torre
PISA. In attesa dell'ufficialità di Alberto Gilardino come nuovo allenatore del Pisa, che potrebbe arrivare a inizio della prossima settimana (già lunedì 23 giugno, ndr), vediamo come gioca il tecnico di Biella e quali sono le sue idee principali.
Senza misure a Rezzato
Dopo una carriera prestigiosa sul campo Gilardino inizia a fare l'allenatore dalla Serie D. Segno di una certa umiltà e di sapersi rimettere in gioco. L'inizio è senza mezze misure al Rezzato nel 2018/2019. Dopo aver iniziato come vice subentra a 10 giornate dalla fine conquistando 6 vittorie (4 le sconfitte). Cambia vari moduli. Compreso il 3-5-2, ma poi si orienta su un 4-4-2 offensivo. Con esterni che spingono forte. Esce al primo turno dei playoff dopo la sconfitta con la Pro Sesto.
La gavetta
Nell'estate 2019 va ad allenare la Pro Vercelli in Serie C. Un torneo con alti e bassi che si chiuderà anzi tempo a causa dell'emergenza Covid. Arriva una salvezza con 7 vittorie, ben 10 pareggi e 9 sconfitte. Con 27 gol fatti e 28 subiti. Sulla fascia sinistra puntava molto su Paulo Azzi, attuale esterno della Cremonese, che doveva innescare le punte Comi e Rosso (poi Rolando). Il modulo più utilizzato è stato il 4-1-4-1 e solo nelle ultime gare il 3-5-2. Con quello schieramento però ha battuto per 3-1 il Pontedera che ad un certo punto della stagione era stato anche 2°. Nel 2020/2021 Gila riparte dalla D a Siena. Parte bene con sei vittorie, un pari e due sconfitte nelle prime nove giornate ma viene esonerato. Viene richiamato alla 17ª giornata e chiude il campionato al quinto posto. Il Siena viene ripescato in C e Gilardino parte di nuovo bene, 4 vittorie 5 pari e 2 sole sconfitte nelle prime 11 giornate, ma viene di nuovo esonerato quando la squadra era settima. In zona playoff. Tatticamente ha adottato spesso il 4-3-3. Il modulo che ha dato i risultati migliori. Ha cercato spesso di coinvolgere il portiere Lanni, ex Pisa, nella manovra . In attacco puntava su Caccavallo e Guberti sugli esterni, ma anche Disanto, e di punta alternava Paloschi, che ha giocato con lui nel Milan, e l'ex nerazzurro Lores Varela. Solo nelle ultime uscite ha giocato con il 3-5-2 che in fase di possesso diventa un 3-2-4-1. La squadra dopo il suo esonero è arrivata solo 13ª. Gilardino a Siena viene ricordato come un allenatore che ha saputo fare gruppo. Si mangia tutti insieme e si cerca sempre la massima concentrazione. Per molti fu bocciato troppo presto.
L'esplosione col Genoa
Gilardino nell'estate del 2022 sente che è giunta l'ora di una nuova avventura. Riparte dalla Primavera 2 con il Genoa. Gioca con il 4-2-3-1. Come a Siena è sempre il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene agli allenamenti. Piace tanto il suo modo di fare che dopo l'esonero di Blessin gli viene affidata la prima squadra nel campionato di Serie B. Anche qui fa quello che faceva nelle categorie minori. Ascolta i giocatori. Parla con i senatori dello spogliatoio e crea empatia. Calcio molto redditizio fin da subito. Ed è qui che il 3-5-2 diventa il modulo di riferimento. Un modulo che gli è sempre piaciuto ma che stavolta si sposa con la squadra rossoblù. In B conquista 15 vittorie, 6 pareggi, uno al Ferraris per 0-0 con il Pisa, e due sconfitte. In Serie A impatta alla grande con una salvezza super con 49 punti. E poi l’esonero del novembre 2024 con la squadra in quel momento salva. Nella sua tipologia di gioco c'è sempre un attaccante fisico. L'ultimo è stato Pinamonti. E con lui si è esaltato molto anche Retegui che, infatti, è passato all'Atalanta. Ma anche i vari Gudmunnson e Messias sono stati determinanti. Le squadre attaccano ma senza perdere equilibrio. Gilardino ha lasciato ovunque un bel ricordo dal punto di vista umano. Allenatore meticoloso, attento ai particolari. Con un secondo prezioso come Gaetano Caridi, considerato un mago della tattica, e il pisano Dario Dainelli nello staff.