Pisa, il successo col Perugia può essere la svolta: l’ultima volta che i nerazzurri sono decollati dopo una grande rimonta
Un altro 2-1 in rimonta inserì la chiave nel cruscotto nella stagione del salto in B: dall’altra parte c’era la Pistoiese
PISA. In tutte le annate c’è almeno una partita della svolta. Vera o presunta tale. In positivo o in negativo. Un trionfo raggiunto in condizioni proibitive o una batosta a risultato apparentemente già acquisito. Pisa – Perugia (giocata venerdì 24 febbraio) ovviamente si candida all’Oscar per la prima di queste categorie, ma solo quando si conoscerà l’esito del campionato si capirà se la sfida con gli umbri entrerà effettivamente nell’immaginario collettivo, o si perderà fra i tanti sorpassi, anche in inferiorità numerica, che senz’altro hanno percorso 114 anni di storia calcistica.
Un altro 2-1 in rimonta inserì la chiave nel cruscotto nella stagione del salto in B. Lo ricorderà sicuramente il pisano Gregorio Luperini, che anche allora era fra gli avversari. Parliamo di un Pisa – Pistoiese, datato 10 febbraio 2019. Anche quel giorno il team ospite passò in vantaggio su rigore nel primo tempo (addirittura già al 7’) e fu proprio Luperini a trasformare dal dischetto. Anche sul rovesciamento di quella gara rimasero impresse due lettere M, come quelle di Morutan e di Marin, ma associate al medesimo cognome: Moscardelli, che, alzandosi dalla panchina, con una doppietta indicò ai compagni la strada per la gloria.
Ovviamente ogni partita è una storia a sé e non esistono incontri in fotocopia. Il Pisa del magico venerdì sera col Perugia non ha sofferto nel finale, mentre quello di 4 anni fa rischiò con un rigore (più espulsione di Simone Benedetti) a tempo scaduto. Il subentrato Momentè sottrasse a Luperini il compito dell’esecuzione e lo fallì. In quel momento al Pisa servivano i tre punti e una scossa emotiva che riaccendesse la squadra dopo un periodo opaco, ancor più negativo di quello che fino a venerdì scorso la compagine odierna stava vivendo: 7 gare senza successi nelle quali i nerazzurri avevano strappato solo 5 punti, accusando soprattutto (pure allora) 3 partite senza acuti davanti al proprio pubblico. Da lì in poi l’undici rossocrociato non perse più una gara, scalando la classifica dai limiti della zona playoff (di serie C) al terzo posto, rampa di lancio per l’affermazione nei playoff.
Anche all’inizio del 2019 D’Angelo si giovò di un rinforzo d’esperienza per reparto, da inserire con i tempi dovuti nel tessuto della squadra. In attacco Massimiliano Pesenti, dalla concorrente Piacenza: in relazione alla categoria, un arrivo del medesimo peso di Stefano Moreo. A centrocampo l’incursore Luca Verna, con caratteristiche parzialmente simili a quelle di Mario Gargiulo. La difesa fu puntellata con l’ingaggio di Simone Benedetti (dalla capolista Entella), mentre stavolta è bastato il ritorno di Antonio Caracciolo per garantirsi il miglior acquisto possibile, oltretutto già inserito nei meccanismi tattici e nelle dinamiche dello spogliatoio.
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