Pisa, il destino in 30 giorni: sei finali per ricominciare a sognare davvero
Un anno passa rapido, un mese mai: la massima di Longanesi fotografa la situazione. Dal 26 novembre a Santo Stefano la D’Angelo-band può ritagliarsi un posto al sole, ecco come
PISA. Leo Longanesi (Leopoldo, all’anagrafe) nella vita è stato tante cose: ha fondato giornali, lasciato una casa editrice che porta il suo nome e perle di saggezza che valgono oggi come ieri. Una in particolare ora fotografa bene quello che sta succedendo al Pisa: un anno passa rapido, un mese mai.
Momento decisivo
Già. Perché il prossimo, di mese, sarà decisivo per scrivere la storia di questa stagione nerazzurra. Sono 32 giorni da oggi, 30 esatti da sabato quando la brigata di Luca D’Angelo tornerà in campo, con la Ternana (sabato 26 novembre, inizio alle 18), archiviando l’ultima sosta del 2022 e dando inizio a un ciclo di 6 partite, una ogni 5 giorni, che mette in palio non solo 18 punti ma anche la possibilità di dare un’impronta al campionato. Finora quello dei nerazzurri è diviso in due in termini di punti ottenuti (dai soli 2 arrivati nel corso della gestione di Rolando Maran ai 13 messi insieme dopo il ribaltone in panchina), relativa posizione di classifica (da un pericolosissimo e tristissimo ultimo posto all’attuale, affollato centro-classifica) ma anche qualità del gioco espresso. Il Pisa di oggi, in sostanza, non sembra neanche un lontano parente di quello di ieri, ma saranno proprio questi 30 intentissimi giorni a indicarci cosa potrà diventare quello di domani.
La situazione
Oggi la classifica è corta, molto corta. Nonostante l’ottimo cammino compiuto con il condottiero di Pescara al timone il vantaggio sulla zona rossa è di appena 1 punto per quanto riguarda i playout, di 2 sulla zona retrocessione diretta. Le sabbie mobili non sono poi così lontane, insomma, anche se il trend dell’ultimo scorcio induce soprattutto a rivolgere lo sguardo verso l’alto. Le lunghezze di ritardo dai posti che contano, cioè quelli che portano dritti agli spareggi che assegnano un posto in paradiso, sono 5. E, di fatto, tempo e partite per recuperarlo non mancano.
Gli scontri
Ed è proprio qui che entra in gioco il prossimo mese e le 6 partite che mette in calendario. Ben 5, infatti, vedranno i nerazzurri affrontare squadre che attualmente lo precedono nella graduatoria. Nell’ordine Ternana, la prossima avversaria, e poi Bari fuori, Ascoli in casa, Frosinone allo Stirpe, Brescia all’Arena. L’ultima sfida del 2022, quella di Santo Stefano, sarà a Ferrara con la Spal di De Rossi, che almeno oggi del Pisa ha gli stessi punti. Gare complicate, insomma, ma anche tutte occasioni per togliere punti a chi ti sta davanti e, dunque, recuperare verso l’alto. Ecco perché può diventare il mese del riscatto definitivo, quello che può permettere alla squadra di chiudere l’anno solare dentro o vicino alle parti più nobili (e interessanti) della classifica.
Sei finali
Ed è chiaro che presentarsi alla prossima e lunga sosta (dopo il 26 dicembre si tornerà a giocare il 14 gennaio) in un modo o nell’altro può cambiare anche le strategie di mercato. L’anno scorso il sodalizio di Alexander Knaster non lascio niente di intanto nella finestra invernale portando dentro gente del calibro di Torregrossa, Puscas e Benali per alimentare le proprie ambizioni. Ora la storia potrebbe ripetersi, ma molto dipende proprio da questi 30 giorni e da come il Pisa affronterà le 6 finali che lo stanno aspettando.
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