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La ministra Bernini a Pisa: «Solidarietà al professor Casella»

di Lorenzo Carducci
La ministra Bernini a Pisa: «Solidarietà al professor Casella»

La rappresentante del governo ha incontrato il docente preso di mira dai ProPal e accolto Aya, la prima studentessa palestinese ospitata dall’Università

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PISA. In primis accogliere la studentessa palestinese Aya Almaghari, arrivata all’Università di Pisa attraverso il corridoio umanitario universitario attivato dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal ministero dell’Università e della Ricerca e dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane in collaborazione con il Consolato generale d’Italia a Gerusalemme. E poi manifestare di persona la propria solidarietà al professor Rino Casella, a tre settimane dal parapiglia col collettivo di studenti Pro Pal entrati nell’aula Zero del polo Piagge durante la sua lezione per protestare contro ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza. È stato questo doppio proposito ad aver portato ieri (martedì 7 ottobre) a Pisa la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, ricevuta dal rettore dell’ateneo pisano Riccardo Zucchi a Palazzo alla Giornata (sede del rettorato sul Lungarno Pacinotti), dopo l’incontro elettorale all’hotel Duomo con i candidati di Forza Italia al consiglio regionale.

Solidarietà a Casella

«Ho sentito il professor Casella e gli ho manifestato la mia solidarietà fin da quando è stato ferito nella sua aula - dice la ministra nella sala Mappamondi - Nessuno deve avere paura di entrare in università, che sia studente, docente o faccia parte del personale». Rispondendo sull’accaduto al question time alla Camera nei giorni scorsi, la ministra Bernini aveva annunciato che il ministero si costituirà parte civile nell’eventuale processo che dovesse scaturire dalla denuncia effettuata dal docente di diritto pubblico comparato. E di persona lo conferma, «non solo per questo caso ma anche per tutti gli altri simili a danno di docenti e personale universitario».

«Io sono una liberale - aggiunge - ritengo che sia doveroso tutelare la libera manifestazione del pensiero dentro e fuori l’università, con un unico invalicabile limite: no alla violenza fisica e verbale, quella non è più libera manifestazione del pensiero ma una violazione di un diritto altrui e quindi un reato. Quando si supera questa barriera, tutt’altro che evanescente, e si mettono le mani addosso a un’altra persona diventa prevaricazione e reato».

Stesso principio che la ministra ripropone commentando le manifestazioni pro Gaza dei giorni scorsi: «Sono legittime se sono pacifiche, nel momento in cui degenerano nella violenza no, la violenza non può mai essere legittimata».Parole sottoscritte dallo stesso professor Casella, anche se preferisce «spersonalizzare» la vicenda che lo riguarda. «Se si permette a qualcuno di zittire un professore che la pensa diversamente poi si corre il rischio che altre persone facciano la stessa cosa, e ciò non è più democrazia» dice.

Benvenuta Aya

Il primo motivo della visita di Anna Maria Bernini è però dare della benvenuta ad Aya, a cui la ministra dedica abbracci e carezze. La studentessa è arrivata da Amman (Giordania) a Pisa il 1° ottobre e ha iniziato a frequentare il corso di laurea magistrale in lingua inglese Exploration and Applied Geophysics del dipartimento di Scienze della Terra.

«L’abbiamo portata qui grazie al primo corridoio umanitario universitario aperto in Europa - commenta Bernini - Ringrazio il rettore Zucchi per averla ospitata. Sono molto contenta di vederla qui così felice. Abbiamo portato 39 studentesse e studenti, visiting professor e ricercatori palestinesi in 15 università italiane, ma non è sufficiente: il corridoio è ancora aperto e continueremo a portarne altri. In tutto, i rettori hanno messo a disposizione 170 borse di studio». 

Aya non sarà l’unica adozione accademica pisana, ci sono altre quattro borse di studio a disposizione, specifica il rettore Zucchi. «Abbiamo accolto con piacere la visita della ministra - il suo commento - il governo italiano ha confermato il proprio impegno per facilitare lo sviluppo del progetto, che vedrà presto l’arrivo di altri studenti e studentesse».

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