Il Tirreno

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Il braccio di ferro

Pisa, sciopero all’aeroporto: voli cancellati e polemiche

di Danilo Renzullo
Pisa, sciopero all’aeroporto: voli cancellati e polemiche

La mobilitazione dei lavoratori al Galilei indetta dalla Cub per invocare la stabilizzazione dei precari e maggiori diritti. Tensioni col Garante che chiede di revocare il presidio

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PISA. Qualche disagio e tante polemiche. Lo sciopero di 24 ore del trasporto aereo - indetto per ieri (venerdì 26 settembre) dalla Cub per contestare la mancata stabilizzazione dei precari e per rivendicare maggiori diritti per i lavoratori del comparto, in cui è confluita la mobilitazione proclamata dall’Usb - si è trasformato in un braccio di ferro tra il sindacato di base e il Garante degli scioperi, che a meno di quattro ore dall’inizio dello sciopero - che al Galilei ha portato alla cancellazione di una decina di voli -, ha intimato all’Usb di revocare la partecipazione all’astensione dal lavoro perché «le motivazioni includerebbero temi riferiti al rifiuto della guerra, agli scenari di violazione dei diritti umani in Palestina e che siano diversi da quelli della Cub Trasporti», sottolinea il sindacato di base.

«Cosa non vera - aggiunge -. È del tutto evidente il carattere pretestuoso di questa indicazione dato dal clima ostile aperto dalla commissione sugli scioperi nei confronti di Usb. Questo intervento intimidatorio arriva dopo lo sciopero generale del 22 settembre, che ha avuto un’adesione alta e che ha incontrato il favore della cittadinanza in tutta Italia. Siamo alla negazione dei principi ordinanti di questo Paese. La Commissione di garanzia, ormai da tempo, non si limita più al ruolo di ente terzo e garante dei diritti allo sciopero - accusa ancora l’Usb -, ma sempre più si abbandona ad interventi atti a negare il diritto di sciopero e alla libertà di azione dei lavoratori».

Nonostante "l’invito" a revocare lo sciopero, l’Usb ha confermato la mobilitazione che all’aeroporto pisano ha portato alla cancellazione di dodici voli, tra arrivi e partenze. Decine di altri voli hanno invece subito ritardi. All’esterno del terminal pisano i lavoratori si sono riuniti in presidio con un duplice obiettivo: portare in "piazza" la piattaforma di rivendicazioni volta a «superare le disparità tra lavoratori» e per «arrivare al riconoscimento di diritti negati» ed esprimere solidarietà e sostegno a Gaza, proseguendo la mobilitazione del mondo del lavoro iniziata lunedì scorso con lo sciopero generale indetto dall’Usb (dal quale era stato escluso il settore del trasporto aereo).

«Le attività degli operatori aeroportuali sono diventate difficili, faticose e poco remunerate - accusano i due sindacati -. Chiediamo aumenti dei salari che recuperino interamente il potere d’acquisto perso con l’inflazione, il mancato adeguamento dei tabellari e delle retribuzioni e migliori condizioni normative». "Rivendicazioni", quelle materializzate anche attraverso un presidio all’esterno dell’aeroporto, a cui si aggiungono gli appelli al governo e all’Unione Europea a «non voltarsi dall’altra parte» e a «impegnarsi per fermare la guerra a Gaza». Tra bandiere e striscioni anche il supporto alla Flotilla. «Il governo - accusano Cub e Usb - tace anche sulla minaccia di Israele di considerare terroristi i volontari imbarcati per portare aiuti e sostegno al popolo palestinese».

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