Pisa, consiglio comunale sospeso per Gaza: l’opposizione legge i nomi dei bambini uccisi
Dopo 45 minuti di interruzione, arriva l’ok dall’assise cittadina per una riunione straordinaria sulla tragedia Palestinese
PISA. Alla fine la decisione è arrivata, dopo circa tre quarti d’ora di sospensione del consiglio comunale e una riunione della conferenza dei capigruppo: il consiglio comunale straordinario per parlare di quello che sta accadendo a Gaza si farà. C’è anche la data, il prossimo due ottobre. Ad "aprire le danze" è stato il consigliere di "Una città in comune" Francesco Auletta, durante la fase delle comunicazioni, proprio all’inizio della seduta di ieri pomeriggio (giovedì 25 settembre). Auletta, mostrando una gigantografia di Gaza distrutta dai bombardamenti, ha ricordato quanto sta accadendo nella Striscia e reiterato la richiesta di un consiglio comunale ad hoc, annunciando di voler bloccare i lavori del consiglio fino all’ottenimento del risultato.
Così, Auletta ha guadagnato il centro della sala Baleari per iniziare a leggere i nomi dei bambini vittima dell’azione di Israele. È stato subito raggiunto da altri esponenti dell’opposizione: Andrea Ferrante, Enrico Bruni, Silvia Pagnin e Maria Antonietta Scognamiglio del Pd, Luigi Sofia (Sinistra unita) ed Emilia Lacroce (La città delle persone). A turno, esponendo due bandiere della Palestina, hanno iniziato a leggere i nomi dei bambini uccisi, mentre il presidente del consiglio Alessandro Bargagna ha convocato la capigruppo. Alla fine l’accordo è stato raggiunto: assemblea sulla Palestina fissata per il 2 ottobre e ripresa dei lavori in programma nella seduta di ieri pomeriggio.
«Lo abbiamo urlato dalle piazze che avremmo bloccato tutto e lo abbiamo fatto: mentre il paese blocca le strade e i porti, noi abbiamo bloccato il consiglio comunale - ha detto Auletta - Ci siamo messi al centro dell’aula, seguiti subito dai consiglieri e dalle consigliere di opposizione, e abbiamo iniziato a leggere i nomi dei bambini e delle bambine morte per mano di Israele. Abbiamo chiesto di convocare un consiglio straordinario sulla Palestina per il 2 ottobre e finché non lo abbiamo ottenuto siamo rimasti a leggere uno dopo l’altro i nomi delle giovanissime vittime di questa strage. Le nostre richieste sono chiare e dirette al consiglio e alla giunta: riconoscere lo stato di Palestina, interrompere tutti i rapporti istituzionali e commerciali con Israele, sostenere la missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, esprimere solidarietà a Francesca Albanese e gemellarsi con Gaza».
Per Enrico Bruni, del Pd, «non è possibile discutere di bilancio consolidato o di qualsiasi altro atto di giunta senza chiarezza sulla posizione che il Comune di Pisa intende assumere di fronte al genocidio in corso in Palestina. Dopo settimane di mobilitazione, abbiamo ottenuto la convocazione, per il 2 ottobre, di un Consiglio Comunale straordinario. Lo avevamo chiesto con forza: nell’ultima seduta il numero legale è venuto meno per tre volte, anche a causa dei consiglieri di maggioranza di destra».
Soddisfatta anche Emilia Lacroce: «Mentre è in corso un genocidio che è sotto gli occhi del mondo intero, voluto e perpetrato dal Governo Netanyahu, non possiamo tollerare silenzi e indifferenza. Non possiamo partecipare al vuoto di posizione e di iniziativa del Comune di Pisa, che rispecchia quello del Governo italiano». E per Luigi Sofia «da Pisa oggi sale una voce chiara: siamo e saremo al fianco di chi lotta per la libertà, la giustizia e la pace».