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Scuola a Pisa, le primarie si svuotano: aule deserte e taglio di cattedre

di Danilo Renzullo
Scuola a Pisa, le primarie si svuotano: aule deserte e taglio di cattedre<br type="_moz" />

Oltre 650 iscritti in meno, eliminati 27 posti per i docenti

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Pisa Il calo vertiginoso si registra soprattutto nelle scuole primarie. Un meno 654 alunni che fa suonare, per l’ennesima volta, un campanello d’allarme. Perché la denatalità e il conseguente calo di iscritti nelle scuole di Pisa e provincia non è destinato solo a “svuotare” le classi ma – unito ai tagli a livello nazionale con l’ultima legge di Bilancio – anche a colpire pesantemente l’organico docente. Sarà probabilmente un altro anno – quello che si aprirà il prossimo settembre – di emergenza per le scuole di Pisa e provincia. Tra tagli, classi sempre meno popolate e, paradossalmente, in alcuni casi anche di “classi pollaio”.

Calo degli iscritti

Il calo demografico continua ad alimentare un’emergenza che negli anni ha portato lentamente a svuotare le classi e che per il prossimo anno scolastico è destinato a colpire, nuovamente, le scuole di Pisa e provincia. Con dati che rischiano di trasformarsi in un’emergenza. Gli istituti scolastici di ogni ordine e grado saranno popolati da 851 studenti in meno rispetto all’anno scolastico che si avvia alla conclusione. In totale, saranno 50.929 i banchi “occupati”, rispetto ai 51.780 dell’anno scolastico in corso. A soffrire maggiormente saranno le scuole primarie, mentre le scuole secondarie di secondo grado sono le uniche a registrare un segno più. Un aumento minimo, ma significativo rispetto all’andamento generale, che porterà in tutta la provincia otto studenti in più nelle classi delle scuole superiori (nell’anno scolastico 2025-2026 saranno 18.427 rispetto agli attuali 18.419). Alla scuola dell’infanzia, invece, il calo si attesta a 67 unità (6.250 rispetto 6.317 dell’anno scolastico in corso). Il fenomeno “esplode” in tutta la sua drammaticità nelle scuole primarie, che perdono ben 654 studenti (al prossimo anno scolastico sono iscritti 15.193 studenti, a quello in corso sono 15.847). Un calo – che si aggiunge a quelli registrati negli anni scorsi – che si riverbera anche sulle scuole secondarie di primo grado, dove si registra una diminuzione di 138 alunni (11.059 rispetto agli attuali 11.197). Un andamento in linea con quello regionale: la Toscana, in vista del prossimo anno scolastico, perderà infatti 7.969 alunni, di cui oltre la metà nelle scuole primarie, dove si registra un calo di 4.198 studenti.

Cattedre

Le scuole di Pisa e provincia avranno 4.286 cattedre di organico di diritto rispetto alle 4.313 dell’anno scolastico in corso, con un “taglio” di 27 posti (meno 375 in tutta la Toscana), come conseguenza diretta del calo degli iscritti, ma anche del taglio del turn-over che, a livello nazionale, comporterà una sforbiciata agli organici di 5.660 unità. Un’emergenza che, probabilmente, comporterà anche un taglio al potenziamento, l’insieme di attività aggiuntive programmate dalle scuole per dare risposte alle più svariate esigenze dei propri studenti: dagli sportelli di recupero ai corsi di alfabetizzazione, dai progetti didattici innovativi alle strategie di inclusione nei casi di maggiore difficoltà di apprendimento. Confermati i posti di potenziamento, ma è stato chiesto di “traslarne” una parte per coprire le esigenze dell’insegnamento dell’italiano per studenti non madrelingua. Aumentano, invece, i posti di sostegno che dagli attuali 836 passeranno ad 848 per il prossimo anno scolastico.

Centro per adulti

Difficoltà che rischiano di trasformarsi in emergenza al Cpia: il centro provinciale per l’istruzione degli adulti, fondamentale per l’inclusione, non ha infatti docenti per assicurare le attività. Poche unità, in totale, ma fondamentali però per garantire i servizi.

Emergenza

«I tagli del governo intervengono in una situazione già d’emergenza in cui la denatalità rischia di mettere in pericolo l’intero sistema – sottolinea Pasquale Cuomo, segretario regionale della Flc-Cgil –. Occorrerebbe portare avanti politiche di accoglienza e invece il governo sembra essersi in qualche modo arreso al calo demografico, bloccando l’entrata degli stranieri e non mettendo in campo politiche salariali adatte a sostenere la genitorialità. In questo contesto, per le scuole di Pisa e provincia si prospetta un altro difficile anno, con un massiccio ricorso al precariato». l

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