Filippo Inzaghi: «A Pisa ho un contratto e sto benissimo»
L’allenatore nerazzurro risponde alle voci di mercato: «Sicuro di poter fare qui qualcosa di magico»
PISA. «Ma di cosa si parla? Ho due anni di contratto e sto benissimo a Pisa». Musica per le orecchie dei tifosi nerazzurri. Filippo Inzaghi risponde così al canto delle sirene (altre società) pronte a proporgli un contratto. Inevitabile dopo il successo di questa stagione. Lo sguardo dell’allenatore nell’accompagnare la risposta alla domanda, scontata eppur doverosa, è deciso. E così si prende l’applauso degli studenti-tifosi presenti ieri pomeriggio al Polo Piagge.
Inzaghi ha portato i saluti conclusivi all’incontro “Non solo uno sport” nel corso del quale è stato presentato il volume “Il diritto del calcio” (Edizioni Scientifiche Italiane, 2025) a cura di Francesco Fimmanò. L’evento era organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, con un comitato scientifico composto dalla professoressa Talita Rossi, dal professor Francesco Fimmanò e dal professor Francesco Barachini.
Sono giorni di festa in città. Inzaghi, che pure ha vissuto le più grandi emozioni da calciatore, continua a rimanere colpito dalle dimostrazioni di affetto. «La gente mi ferma per strada e mi ringrazia, è incredibile». E comunque ammette di «non avere ancora realizzato del tutto quanto abbiamo ottenuto».
Dopo la promozione in A, i riflettori del calcio, e non sono a livello nazionale, si sono accesi sul Pisa. Inzaghi è un brand internazionale. «Quello che vediamo all’esterno – dice – fa capire che abbiamo fatto qualcosa di eccezionale. Mi sto godendo questo momento piano piano. L’adrenalina ha iniziato ora a scendere un po’. La cavalcata è stata lunga e difficile, sono esausto. Ma sono anche molto felice. Questa è stata la vittoria di tutti, al traguardo siamo arrivati grazie al gruppo. Con questo intendo anche la squadra “invisibile”, dai magazzinieri a tutto il personale, che ha permesso di arrivare al successo».
Anche nella sala convegni del Polo Piagge, Inzaghi viene accolto da un applauso lanciato direttamente dai relatori. A un certo punto rivela: «La scorsa primavera avevo diverse proposte, ma ho sempre avuto il Pisa nella mia mente, perché sapevo che si poteva fare qualcosa di magico».
Il volume presentato all’Unipi affronta la complessiva e complessa regolamentazione del calcio. «Credo che la gente mi abbia sempre amato al di là dei risultati – ha detto Inzaghi – perché do tutto me stesso, rispettando gli avversari e le regole. Ho sempre cercato di essere me stesso, vivo sempre con grande passione ciò che faccio».
«Le mie regole? La mia esperienza nel calcio – ha aggiunto – è cominciata con la gavetta. Ho amato tutto quello che ho fatto: ho la fortuna di fare questo lavoro. Anzi, ho sempre fatto fatica a parlare del calcio come di un lavoro. Ho vinto tanto, ma ogni successo, come questo, ha un sapore particolare». Un messaggio agli studenti: «Ho il diploma di ragioniere e di questo ringrazio i miei genitori, allora già giocavo in serie B. Ai ragazzi dico di darci dentro, di studiare, di aggiornarsi sempre come la realtà attuale richiede».