Pisa, carte di credito “congelate” e blocco delle assunzioni: la scure di Musk su Camp Darby
La decisione del miliardario a campo del Dipartimento per l’efficienza del governo (Doge) riguarda i dipendenti civili: i dettagli del provvedimento
PISA. Conti “prosciugati” e carte di credito bloccate. Ma non solo, perché la scure di Elon Musk sulla base militare statunitense di Camp Darby ha portato anche al blocco totale delle assunzioni. Nessun nuovo ingresso di lavoratori civili, statunitensi o italiani, nemmeno per sostituire temporaneamente il personale in congedo. È l’ultima, contestatissima, decisione dell’istrionico multimiliardario a capo del Dipartimento per l’efficienza del governo (Doge) degli Stati Uniti. Questa volta senza un avviso formale – rispetto alla mail di due settimane fa con la quale pretendeva da tutti i dipendenti civili americani un “report” delle attività svolte nell’ultima settimana per valutare la posizione occupata, pena il licenziamento –: giovedì scorso ha bloccato tutte le carte di credito governative in uso al personale civile del dipartimento della Difesa Usa e “prosciugato” i conti a disposizione dei responsabili dei vari uffici dell’installazione militare che sorge tra Pisa e Livorno. Tecnicamente, carte e conti sono stati temporaneamente “congelati”.
La durata del provvedimento
Un solo dollaro è l’ammontare totale sul quale i singoli dipendenti possono far affidamento per l’acquisto di cancelleria, materiali, pezzi di ricambio per mezzi e attrezzature e per tutte quelle spese che non richiedono una gara d’appalto. Il provvedimento è stato esteso anche ai dipendenti civili italiani che hanno in uso carte di credito governative statunitensi per acquisti di forniture e materiali vari. Trenta giorni, secondo quanto comunicato dal Doge, è la durata – almeno iniziale – del provvedimento. Una decisione unilaterale, non accompagnata da una spiegazione ufficiale. Alla base della scelta del dipartimento guidato da Musk ci sarebbe la volontà di introdurre un nuovo sistema centralizzato per la registrazione e la rendicontazione di ogni pagamento, ma soprattutto di rendere “trasparente” ogni spesa. Sono alcune decine le carte di credito governative in uso al personale del dipartimento della Difesa Usa e al personale civile italiano attive a Camp Darby, da giovedì scorso “congelate”.
Il blocco delle assunzioni
Pagamenti, ma non solo. Perché il Doge ha deciso di bloccare anche ogni tipo di assunzione – a tempo determinato o indeterminato, anche per brevi sostituzioni – del personale civile. Provvedimento che solitamente viene applicato in concomitanza con l’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, per un periodo non superiore ai dieci giorni, ma che Musk ha deciso di prolungare a tempo indeterminato in attesa di una revisione degli organici civili impiegati nelle singole basi militari. Decisioni – che si aggiungono alle oltre cento mail inviate una decina di giorni fa al personale civile statunitense impiegato nell’enclave a stelle e strisce per chiedere di elencare le cinque attività svolte nell’ultima settimana di lavoro, pena il licenziamento – che iniziano a preoccupare anche i lavoratori italiani (circa cinquecento quelli impiegati a Camp Darby) con le organizzazioni sindacali che hanno inviato una missiva all’ambasciata Usa in Italia per chiedere di chiarire la situazione e, soprattutto, di chiarire le scelte sul futuro di Camp Darby e delle altri basi militari Usa in Italia. «L'esercito – fa sapere l’office of secretary of Defense, l’ufficio del Segretario della Difesa Usa – eseguirà e implementerà pienamente tutte le direttive delineate nell’ordine esecutivo emesso dal presidente, assicurando che siano eseguite con la massima professionalità, efficienza e in linea con gli obiettivi di sicurezza nazionale».