Lavoro a Pisa, la gelata sul turismo: assunzioni in calo del 40% – I numeri, gli scenari e le previsioni
Troppe incertezze, così gli operatori rimandano gli ingressi: i perché della flessione
PISA. Lavoro, abbiamo un problema. Che ha un nome: turismo. Lo indicano i dati della Camera di commercio Toscana nord ovest che segnalano come, in provincia di Pisa, le aziende dei servizi – e in particolare proprio del turismo – stiano andando incontro a una flessione nelle previsioni di assunzioni.
I numeri delle previsioni
Secondo lo studio Excelsior – che contabilizza le assunzioni previste dalle aziende – nel mese di febbraio in provincia di Pisa sono 2.630 gli ingressi stimati. Un valore in contrazione rispetto a un anno prima (180 unità in meno, -6%). Ma è andando a scavare nei vari settori che si incrociano i dati più significativi. Da una parte si segnala una difficoltà dell’industria, che fa registrare un calo del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dall’altra ci sono i servizi che “limitano” i danni a un -6%. Ma all’interno di questa categoria è senz’altro il settore del turismo a indossare la maglia nera: la flessione è infatti del 41%, con sole 200 entrate previste. «Una dinamica – spiega la Camera di commercio – legata anche alle incerte aspettative degli operatori turistici per la ridotta capacità di spesa dei visitatori». Insomma, l’incertezza domina sovrana. E le tensioni internazionali certo non fanno bene a un settore come il turismo, da sempre sensibile a queste vicende. Restando nell’area dei servizi, dà un importante segnale di risveglio il commercio con 420 assunzioni, che vale un incremento del 14% rispetto al febbraio del 2023.
Complessivamente, le assunzioni stabili si fermano al 23% del totale, con i contratti a tempo indeterminato previsti nel 18% dei casi e quelli di apprendistato nel 5%. Tra i rapporti a termine, il 77% del totale mensile, prevale il tempo determinato con il 54% (+2 punti rispetto a febbraio 2024), mentre la somministrazione diminuisce al 13% (-1 punto) e le altre forme al 10% (-2 punti).
Ma quanto vale la fetta del turismo nel mercato del lavoro pisano? Una risposta, quantomeno indicativa, la si può ricercare nel Sistema informativo del lavoro della Regione Toscana, che tiene conto degli “avviamenti”, cioè delle assunzioni comunicate ai Centri per l’impiego. Ebbene, nel primo trimestre del 2024 Gli ingressi nei soli alberghi e ristoranti furono oltre 2.800, il 12% del totale. Un dato alle spalle soltanto di manifattura e scuola-sanità. Percentuale che – come ci si può aspettare – sale man mano che ci si avvicina alla bella stagione: nel secondo trimestre 2024 la fetta di alberghi e ristoranti è valsa oltre il 21% del totale. E, dunque, la flessione temporanea è più che altro un segnale di allarme per quelli che sono i “mesi caldi” del turismo (e non solo in senso climatico).
Un anno complicato
Tutto quello che abbiamo descritto va a innestarsi su una situazione non facile per l’occupazione nel territorio. Sempre secondo i dati della Regione, i primi 11 mesi del 2024 (mancano ancora i numeri di dicembre, che verranno resi noti tra poche settimane) hanno fatto segnare una stagnazione negli avviamenti rispetto al periodo gennaio-novembre del 2023: 82.820 assunzioni, 125 in meno. In percentuale -0,3%. Una flessione dovuta tutta ai mesi da agosto in poi che – a eccezione di ottobre – hanno fatto registrare numeri con il segno meno davanti. Il periodo, dunque, è tutt’altro che positivo.
Cercare e non trovare
Certo, bisogna anche dire che c’è una sorta di rovescio della medaglia. È quello rappresentato dalle aziende che non riescono a trovare il profilo adatto. Secondo l’indagine della Camera di commercio, in provincia di Pisa siamo al 48% delle posizioni aperte, con valori sopra il 50% per mansioni legate a qualifiche di formazione o diplomi professionali.
Tra le cause, le imprese indicano nel 32% dei casi la mancanza di candidati e nel 14% una preparazione inadeguata degli stessi. Al 66% dei candidati viene richiesta una precedente esperienza, nel 28% dei casi nella professione (in aumento rispetto a febbraio 2024) e nel 38% nello stesso settore, valore in linea con quello di dodici mesi prima.
Una situazione che Valter Tamburini, presidente della Camera di commercio commenta così: «I dati confermano quanto sia cruciale investire nella formazione e nell’orientamento professionale. Le imprese faticano a trovare personale qualificato, soprattutto nei settori tecnici e ingegneristici, dove la carenza di candidati pesa sulle opportunità di crescita del territorio. Dobbiamo lavorare per rafforzare il collegamento tra sistema educativo e mondo del lavoro, promuovendo percorsi formativi che rispondano alle esigenze delle aziende».
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