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Soldi e giustizia

Pisa, segnalato "cattivo pagatore" gli viene negato il prestito: ma è un errore

di Antonio Scuglia
Pisa, segnalato "cattivo pagatore" gli viene negato il prestito: ma è un errore

L’odissea di un lavoratore autonomo: condannata una finanziaria. «Una vicenda davvero incredibile. A questo punto valuteremo se agire in giudizio per ottenere un risarcimento»

10 febbraio 2024
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Pisa Aveva pagato regolarmente i finanziamenti chiesti, ma per chissà quale motivo risultava iscritto nell’elenco dai cattivi pagatori. Una vera odissea per un pisano, lavoratore autonomo con partita Iva, dopo un primo rifiuto di un prestito di oltre 100mila euro in banca avvenuto nel maggio 2022, nell’aprile del 2023 richiedeva un ulteriore prestito a un altro istituto di credito che gli rispondeva a sua volta picche adducendo, come causa del rifiuto, la presenza all’interno del Crif (la Centrale Rischi d’Intermediazione Finanziaria) di segnalazioni negative a suo carico. L’uomo si rivolgeva perciò all’avvocato Federico Pedonese del Foro di Lucca, esperto di contenzioso bancario, cercando di capire le motivazioni del rifiuto per i finanziamenti richiesti.

A seguito della visura dei dati presenti in Crif, l’avvocato scopriva che il suo assistito era stato segnalato da due distinte finanziarie (una delle quali poi si è appurato essere cessata ed estinta, per segnalazioni negative aventi ad oggetto presunti mancati pagamenti intercorsi fra l’anno 2021 ed il 2023. «Mancati pagamenti che ovviamente non erano tali - spiega Pedonese - e che, di fatto, impedivano al cliente di accedere al credito». Così, una volta ricostruita l’intera vicenda e la regolarità dei pagamenti effettuati, veniva immediatamente depositato un ricorso d’urgenza al tribunale di Pisa, che il 27 agostoscorso (giudice Laura Pastacaldi), riconoscendo la presenza sia del fumus boni iuris, ovvero la ragionevole fondatezza della pretesa consistente nell’errata segnalazione all’interno del Crif, sia del periculum in mora, il danno derivante al soggetto illegittimamente segnalato di non poter accedere al mercato del credito, accoglieva il ricorso e condannava la finanziaria che aveva erroneamente segnalato il cittadino pisano alla rettifica dei dati e al pagamento delle spese di giudizio.Ma la finanziaria impugnava il provvedimento, sostenendo che la segnalazione in Crif presente non aveva carattere negativo e soprattutto non ostava alla mancata concessione di ulteriore credito. mpugnazine vana: il Collegio del tribunale di Pisa, con provvedimento emesso nei giorniscorsi(presidente Giuseppe Laghezza, giudici Alessia De Durante e Luca Pruneti) ha confermato il provvedimento del giudice di prime cure, condannando definitivamente la finanziaria alla rettifica dei dati presenti in Crif e al pagamento integrale delle spese di entrambi i giudizi pari a circa 6mila.

«Una vicenda davvero incredibile - commenta Pedonese - quella accaduta al mio cliente, che però ora potrà nuovamente attingere ad ulteriori finanziamenti dai vari Istituti di credito. A questo punto valuteremo se agire in giudizio per ottenere un risarcimento di tutti i danni patrimoniali ed extra-patrimoniali patiti». Pedonese da alcuni anni, in collaborazione con la Confconsumatori Federazione provinciale di Lucca, si occupa principalmente di contenzioso bancario analizzando le anomalie e le criticità derivanti da mutui, prestiti, conti correnti e leasing.

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