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Pisa

L'intervista

I segreti del comandante della 46° Brigata: «A 17 anni pilotavo gli aerei senza avere la patente dell’auto»

di Renata Viola
I segreti del comandante della 46° Brigata: «A 17 anni pilotavo gli aerei senza avere la patente dell’auto»

Il generale Giuseppe Addesa racconta la passione del volo e l’arrivo a Pisa «Il rapporto con la città è saldo grazie a tante iniziative di solidarietà»

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Pisa Giro di boa per il generale di Brigata Giuseppe Addesa, comandante della 46ª Brigata Aerea da poco piu’di un anno. Lo abbiamo incontrato a margine della cerimonia del “A Natale regala un giocattolo e un libro”, l’iniziativa organizzata da Il Tirreno, Confcommercio e 46ma Brigata Aerea, appena conclusa con successo con la consegna di oltre duemila doni ai bambini meno fortunati. Una giornata in cui la 46° si è aperta alla città e stavolta lo ha fatto per fare felici i più piccoli. Un appuntamento che da tre anni accompagna le feste di Natale: Babbo Natale che scende atterra sulla pista per poi uscire a bordo di una Fiat 500 fiammante per salutare i più piccoli che lo aspettano con gli occhi che ridono. Ma dietro a giornate di festa ce ne sono tante di lavoro. Ecco perché chiediamo al generale Addesa, romano classe 1972, pilota dell’Aeronautica Militare, di raccontarci una sua giornata tipo. «La giornata tipo del comandante inizia con una riunione informale alle 8 dove si analizzano le attività che si sono concluse nella nottata precedente, tenendo presente che la 46° Brigata Aerea ha costantemente personale e assetti dislocati in varie parti del globo, quindi su diversi fusi orari. Oltre ad attività di collaborazione, come ad esempio con Enea per l’attività di supporto in Antartide, appena terminata. Questo incontro permette anche la possibilità di dare indicazioni necessarie ad affrontare situazioni non del tutto pianificate. Verso le 8,30 hanno inizio gli incontri dedicati a problematiche complesse che necessitano di approfondita analisi. Verso metà mattinata è consuetudine uscire dall’ufficio per andare ad incontrare il personale che lavora nelle varie articolazioni, negli hangar manutenzione o sui piazzali. Alle 13, quando possibile, effettuiamo la pausa pranzo e facciamo il punto di situazione sullo svolgimento delle attività. Il pomeriggio è di solito dedicato alla pianificazione di breve e medio termine. La sera, invece, è dedicata alla conclusione delle operazioni come per esempio dell’ordine di volo del giorno dopo e quando possibile mi ritaglio qualche momento per analizzare cosa accade nel mondo e gli eventuali impatti sulle nostre attività. Il tempo libero è dedicato alla famiglia e alla scoperta delle bellezze del territorio».

Ci parli ora di lei, dei suoi inizi, di come è arrivato nella città della Torre.

«Sono nato a Roma e la mia passione per gli aerei è stata tale al punto di iscrivermi all’Istituto Tecnico Aeronautico statale Francesco de Pinedo. Quel percorso mi ha premesso a diciassette anni di ricevere il brevetto di pilota privato e di volare da solo ben prima di prendere la patente. Il passo successivo è stato il concorso per l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, dove sono diventato un ufficiale del ruolo navigante normale dell’Aeronautica Militare con il corso Nibbio IV. Al termine degli studi accademici, conclusi con la laurea in Scienze Aeronautiche sono stato selezionato per acquisire il Brevetto di Pilota Militare in Texas (negli Stati U niti)) presso l’Enjjept (Euro-Nato Joint Jet Pilot Training program). Rientrato in Italia sono stato assegnato al 4° Stormo di Grosseto, dove ho effettuato il passaggio su un aereo iconico del ventesimo secolo, lo Starfighter. Sono poi stato trasferito all’8° Gruppo Volo del 14° Stormo di Pratica di Mare e, in seguito allo Stato Maggiore Aeronautica 3° Reparto – “Pianificazione dello strumento aerospaziale”. Nel 2018 sono stato designato al comando del 14° Stormo su Pratica di Mare e l’ultimo periodo ha coinciso con l’emergenza COVID19, portandomi a Wuhan in Cina il 14 febbraio 2020 per il primo volo di trasporto in alto biocontenimento, relativo all’emergenza SARS-CoV. Altri due anni allo Stato Maggiore e poi la 46ma Brigata».

Come sono i rapporti con la città e le sue istituzioni? Con quali associazioni ha deciso di collaborare e per quale causa? Quali ponti, attività benefiche, vedranno impegnati gli uomini della 46 ma Brigata in città nel 2024?

«Non vi è dubbio che il binomio 46esima e città di Pisa sia vivo e saldo. La collaborazione con le istituzioni locali e i vari attori del territorio è quasi quotidiana; penso al gruppo chirurgia d’urgenza dell’Ospedale di Pisa, le associazioni di volontariato, le tre Università; inoltre con l’associazione “Vega Onlus” nata dal personale del 50° Gruppo Volo a seguito dell’incidente di un nostro velivolo C-130J opera nell’ambito della solidarietà sociale, promuovendo e gestendo aiuti a favore delle vittime del lavoro e dei loro familiari. Inoltre nel corso degli anni la 46 ma Brigata ha promosso una campagna interna di donazione di dispositivi medici destinati alla cura dei bambini per gli ospedali toscani. Aiutare i meno fortunati è una delle attività che cerchiamo di promuovere in sinergia con altri enti del territorio: cito l’iniziativa del “Regalo sospeso” dove con Il Tirreno, Confcommercio e il Banco Alimentare siamo riusciti a regalare a bambini meno fortunati un momento di gioia attraverso un giocattolo o un libro. Inoltre vorrei ricordare l’evento “Sulle Ali della Musica” che nella primavera del 2024 giungerà al decimo appuntamento, dove nell’ambito di una serata di gala supportiamo un progetto di una associazione locale attraverso una raccolta fondi promossa dalla 46° Brigata Aerea».

Quali sono gli eventi da ricordare del suo primo anno di comando a Pisa, caratterizzati da due conflitti neanche troppo distanti da noi?

«Innanzitutto va ricordato che il 2023 ha rappresentato il centenario dell’Aeronautica Militare. Durante l’anno appena trascorso la forza armata ha festeggiato su tutto il territorio nazionale. Il 28 marzo scorso abbiamo aperto l’aeroporto alla città e soprattutto alle scolaresche che ne rappresentano il futuro. Abbiamo partecipato a diversi eventi sul territorio di Pisa e città vicine, come ad esempio partecipando attivamente al “Settembre della città di Lucca” dedicato quest’anno proprio alla mostra itinerante dei 100 anni dell’Aeronautica Militare. Dal lato operativo come non ricordare che il soccorso alle popolazioni in difficoltà fa parte del nostro “Dna”? Come non ricordare ilCongo, prima missione sotto l’egida dell’ONU, dove tredici nostri colleghi hanno perso la vita a Kindu. Quest’anno abbiamo operato con l’invio degli aiuti umanitari in Turchia e Siria a seguito del devastante terremoto; il supporto dato in termini di mezzi e materiali in Libia per fronteggiare le conseguenze dell’alluvione; il supporto in Emilia-Romagna con personale, mezzi e materiali per fronteggiare le conseguenze legate agli eventi meteorologici estremi. Mi riferisco all’evacuazione dei nostri connazionali dal Sudan a seguito del tentato colpo di Stato del 15 aprile, portato a termine con successo dalla Brigata assieme alle componenti delle altre Forze Armate tramite un piano del Dicastero Difesa in stretto coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Non possiamo dimenticare gli aiuti umanitari inviati in Egitto destinati alla popolazione civile della Striscia di Gaza e le evacuazioni mediche dal Nagorno-Karabakh per le conseguenze dovute allo scoppio di un deposito carburante».l

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