Pisa, truffa dei falsi incidenti. Si finge la figlia: «Ho ucciso un bimbo di 2 anni, mi servono soldi»
La pensionata invitata a cercare soldi e preziosi: «Poi passerà un militare, devo pagare per evitare di finire in carcere
CALCI. Spregiudicati con una buona dose di informazioni nel cercare anziani che potrebbero vivere soli. Senza cuore quando si tratta di terrorizzarli con le sventure più cupe per spingerli a cercare soldi e preziosi da consegnare alle forze dell’ordine per evitare paventati arresti di familiari.
È una trama che si ripete con una frequenza che diventa indice di colpi che spesso vanno a segno, quella di cui è stata protagonista una 82enne che vive in centro a Calci.
I truffatori hanno cercato di spillarle denaro e ori, ma la pensionata è stata capace di respingere il raggiro, nonostante un momento iniziale di sbandamento per le notizie comunicate via telefono da una donna che si era spacciata per la figlia in lacrime.
L’episodio è diventato una querela contro ignoti presentata da una delle due figlie. Un altro caso simile, sotto forma di denuncia, è sul tavolo dei carabinieri di Calci.
Tutto inizia con una telefonata. Sono le 10,40 e sul fisso della signora arriva una chiamata. Dall’altra parte sente la voce di una donna disperata che piange.
«Mamma, ho fatto un incidente in auto – è l’inizio del copione farlocco – Mi sono fratturata una gamba, ma quello che è peggio è che un bimbo di 2 anni è morto».
Sul display non appare il numero del chiamante. La pensionata viene assalita da uno stato di agitazione che non la fa ragionare a mente fredda. Ha due figlie e chiede con chi sta parlando perché non capisce bene la voce femminile, volutamente turbata e poco chiara. La donna risponde al secondo nome che le viene fatto.
«C’è un problema mamma – riprende la truffatrice -. Se non trovo subito 20mila euro mi portano in carcere. Mi puoi aiutare? ». La madre si lascia andare e dopo aver chiesto alla sedicente figlia come mandarle i soldi le dice pure che in banca ha quella disponibilità. L’abile risposta dell’anonima: «Non devi andare in banca, non te li danno tutti quei soldi subito. Prendi quello che hai in casa, anche i preziosi. Verranno i carabinieri a prenderli».
La signora le risponde che ha solo 50 euro e nello stato confusionale chiude la comunicazione. Recupera un minimo di raziocinio telefonando all’altra figlia e raccontandole cosa ha appena sentito. Basta un squillo alla sorella, ignara di tutto, per svelare il tranello.
«Ho subito richiamato mia madre mettendola in guardia se avessero telefonato di nuovo – spiega la figlia – . E, infatti, dopo circa un’ora hanno richiamato e a quel punto mamma ha risposto decisa: “Ho capito tutto” e ha riattaccato».
La truffa dell’incidente è più ricorrente di quello che la tecnica all’apparenza grossolana possa far intendere. «A mia madre è andata bene, diciamo così – riprende la figlia -. Ma gli anziani devono stare attenti a queste truffe. Nessun carabiniere o poliziotto va casa a prendere soldi per evitare arresti. Chi si presenta alla porta deve mostrare un tesserino. Mai fornire indicazioni sulla propria vita o sulla casa. E poi quello che veramente fa arrabbiare è mettere in mezzo incidenti e morti per creare stati di angoscia negli anziani per raggirarli meglio».
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