Schianto pullman-tir, chi è l’imprenditore pisano morto a 49 anni. La dinamica: tutto iniziato dallo scoppio di una gomma
La vittima è il titolare dell’agenzia Sissi, tamponamento fatale: l’uomo era padre di una bambina. Da sempre guidare i pullman era la sua passione che aveva trasformato in professione
PISA. Una sequenza iniziata con una gomma di un tir che scoppia e che fa frenare in modo brusco il camionista che segue l’autoarticolato.
È in quell’istante che il pullman, partito da Pisa di buon’ora, impatta contro il mezzo pesante che gli si para davanti all’improvviso.
Uno schianto devastante con pezzi di legno e longarine che sfondano l’ampio parabrezza e sfiorano l’accompagnatrice seduta accanto al conducente. Lui, Raffaele Leoncini, 49 anni, originario di Terricciola e residente a Pisa, titolare della Sissi Viaggi in via Nino Pisano davanti al bar Livorno, rimane schiacciato tra lo sterzo e il sedile; sotto l’agglomerato informe in lamiera lo blocca al posto di guida.
«Non mi toccare» dice al passeggero che sta dietro di lui e che prova a sostenerlo. Liberato dai vigili del fuoco e rianimato prima sulla barella in strada e poi in ambulanza, l’imprenditore muore nel giro di una manciata di minuti.
La tragedia
Una tragedia che segna a lutto l’escursione dei 51 pisani diretti all’Oktoberfest a Monaco di Baviera. Era una delle tante gite organizzate da Leoncini con la sua agenzia. Intorno alle 10, sull’A1, tra Fidenza e Fiorenzuola in Emilia, l’incidente spegne una vita in un tamponamento dall’impatto violentissimo.
Avviene tutto in pochi secondi. Neanche il tempo di accorgersi di quello che sta succedendo pochi metri davanti al pullman in un tratto autostradale occupato da due tir.
Le conseguenze sul traffico sono state pesanti con una decina di km di coda e rallentamenti anche nelle vie di raccordo per uscire dall’A1.
La testimonianza
Uno dei passeggeri aveva chiesto di stare dietro l’autista durante il viaggio verso Monaco. Un’abitudine coltivata nel tempo per sentirsi più sicuro potendo vedere la strada.
«Era da tempo che non facevamo una gita con Raffaele e alla partenza ci abbiamo scherzato su – racconta il signore che preferisce restare anonimo – . Purtroppo, la dinamica l’ho vista bene e in diretta perché ero dietro di lui. A un autotreno è scoppiata una gomma e chi guidava il mezzo che lo seguiva deve aver avuto paura perché ha inchiodato subito. E Raffaele non ha potuto evitare di tamponarlo». In fase di sorpasso anche un furgoncino è rimasto coinvolto nello schianto e il guidatore, un 62enne tedesco, è finito in gravi condizioni in ospedale.
Passeggeri incolumi
Per i 51 passeggeri solo uno spavento enorme accompagnato dal dolore per la morte dell’autista. «Non ci siamo fatti niente, solo qualche vetro addosso – prosegue il testimone – . La polizia stradale ha attivato un bus per trasferirci in un’area di servizio e poi è arrivato un pullman per riportarci a Pisa. Abbiamo recuperato le valigie sul pullman di Raffaele e siamo tornati a casa con la morte nel cuore».
I soccorsi
«Raffaele, hai bisogno di qualcosa? » gli ripeteva l’amico tenendogli la testa e rimuovendo con delicatezza i frammenti di vetro planati sul corpo e il viso dell’uomo in condizioni disperate.
«Lui non ha perso conoscenza subito – riprende il passeggero che era dietro l’autista – . “Non mi toccare, ho freddo, non sento più la gamba sinistra” sono le uniche parole che ha detto. Il medico del 118 ha avuto difficoltà a entrare nell’abitacolo perché Raffaele era incastrato e poi c’erano quei pali che avevano trafitto il parabrezza. All’accompagnatrice, accanto a Leoncini, hanno sfiorato un ginocchio. È stata miracolata». Appena lo hanno liberato tra sterzo e sedile, Leoncini è stato adagiato sulla lettiga sistemata sull’asfalto dell’A1. È iniziato un massaggio cardiaco dai ritmi disperati che è proseguito anche in ambulanza. Fino al decesso.
Chi era
Originario di Terricciola, dove ancora vivono i suoi familiari, Leoncini, padre di una bimba, si era trasferito a Pisa per dare vita alla sua impresa, la Sissi Viaggi, un nome nel mondo delle gite organizzate. Da sempre guidare i pullman era la sua passione che aveva trasformato in professione.
«Dopo il Covid era ripartito, erano tanti anni che faceva quel lavoro – ricorda l’amico – . Aveva il suo pullman nuovo comprato di recente. Un bel blu metallizzato, quello in cui è morto». La salma è a disposizione della Procura di Piacenza.