Pisa, passeggeri in ritardo al gate perdono il volo. Rabbia scaricata sulle operatrici, arriva la Polaria
L’episodio reso pubblico dalla Filt Cgil per denunciare le condizioni di lavoro del personale. «Non siamo più disponibili ad aspettare, chiediamo soluzioni a tutela di chi è in prima linea»
PISA. Quando i passeggeri, una ventina, diretti in Romania si sono presentati al gate con un ritardo ritenuto sufficiente dalla compagnia per impedirne l’imbarco, si sono scatenati contro le due operatrici aeroportuali. Una rabbia che ha impaurito le due donne al punto da far intervenire la Polaria.
È la denuncia della Filt-Cgil riferita a un episodio avvenuti il 10 agosto, nella fase d’imbarco del volo Ryanair Pisa-Otopeni. Le due addette, dopo aver attuato su indicazione del proprio responsabile le procedure dettate dalla compagnia, «si sono trovate costrette a chiedere aiuto a seguito di pesanti aggressioni, ricorrendo al numero di emergenza aeroportuale e agli agenti di Polaria». Purtroppo tale intervento, in un clima di tensione generale, non ha prodotto l’effetto sperato. Il gruppo aveva ritardato l’arrivo al gate che in maniera perentoria Ryanair chiude nei tempi indicati a livello contrattuale.
«Senza entrare nel dettaglio di quanto accaduto tra Polaria, lavoratrici e passeggeri, riteniamo che ci sia urgente necessità di mettere in campo misure che siano veramente in grado di porre in sicurezza i lavoratori degli aeroporti, perché non è accettabile lavorare con paura e con tensioni continue – prosegue la Cgil – . Come organizzazione sindacale siamo sempre stati e siamo disponibili a qualsiasi tipo di confronto volto a risolvere il problema aggressioni, purtroppo molto diffuso nel contesto dei trasporti. Un confronto che deve però necessariamente vedere la presenza di tutti i soggetti interessati, compresi Enac e prefettura. La sicurezza in aeroporto riguarda chi in aeroporto ci lavora, ma anche tutti coloro che viaggiano e non è accettabile che in un periodo notoriamente di grande afflusso di passeggeri si generino tensioni così esasperate che ricadono poi inevitabilmente su chi le procedure, fatte da soggetti terzi, le deve attuare».
Quelle stesse persone che sono la prima e talvolta l’unica interfaccia con i passeggeri; quelle persone che di fronte alle criticità che si generano nella gestione di centinaia di viaggiatori sono in prima linea e non possono demandare a nessuno i problemi, «come invece può fare serenamente chi definisce procedure, non sempre efficaci, e si ritira lontano dal luogo critico» aggiunge il sindacato. Che conclude: «Purtroppo a livello nazionale assistiamo ad un dibattito surreale sul trasporto aereo, che maschera la realtà delle cose. Il governo mostra i muscoli contro le tariffe delle “arroganti” compagnie aeree, mentre queste ultime snocciolano i numeri da record della stagione estiva. Ma dietro tutto questo ci sono i lavoratori, i quali ben conoscono le condizioni di lavoro negli aeroporti italiani e sono il motore di quei numeri e di quei profitti. Questi lavoratori devono poter operare con la dovuta serenità e sicurezza, la quale deve essere garantita con strumenti efficaci e con gli investimenti necessari. Non siamo più disponibili ad aspettare e chiediamo di lavorare da subito alla costruzione di soluzioni idonee a scongiurare definitivamente il problema delle aggressioni al personale». Se non arriveranno risposte concrete vengono annunciate «iniziative necessarie, in aggiunta a quelle già previste nell’ambito della mobilitazione del settore che riprenderà a settembre con lo sciopero di 24 ore il giorno 29 e che, oltre al rinnovo del Ccnl scaduto da sei anni, vede tra le rivendicazioni il tema delle aggressioni».
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