Addio storico a Pisa: chiude dopo 70 anni il panificio Simoncini in via del Carmine
A nonno Ruffo sono succeduti nel tempo i nipoti Marco e Roberto, figli di Luciano. Entrambi hanno imparato il mestiere ancora ventenni e nei primi anni Ottanta hanno iniziato la loro gestione: «Speriamo che qualcuno rilevi l’attività»
PISA. Chiude dopo settant’anni di onorato servizio il noto panificio dei fratelli Simoncini in via del Carmine, a due passi da Corso Italia. Quel portoncino di legno marrone chiaro è stato un punto di riferimento per generazioni di pisani. Dai Simoncini, oltre al pane, alla focaccia e alle pizzette, si potevano acquistare anche ottimi dolci: dalle crostate alla marmellata ai biscotti, passando alle torte coi bischeri e a quelle classiche della nonna con la crema e i pinoli.
Ma, si sa, i tempi cambiano e anche le abitudini dei clienti non sono più quelle di una volta. La grande distribuzione nel centro storico pisano ha preso il sopravvento sui piccoli negozi di quartiere e così i fratelli Simoncini, Marco e Roberto, rispettivamente di 62 e 66 anni, raggiunta la pensione, hanno deciso di spegnere il forno.
Il panificio ha chiuso i battenti ieri, ma alla famiglia Simoncini farebbe molto piacere che qualcuno raccogliesse il loro testimone.
«La nostra speranza – dice Silvia Benedettini, moglie di Roberto – viene riposta in qualche giovane che voglia portare avanti la nostra attività. Per la verità una richiesta c’è stata, aspettiamo che si possa concretizzare nei prossimi giorni. Mio marito e mio cognato sarebbero felici se qualcuno volesse portare avanti l’attività di famiglia, magari anche con un altro nome, ma che il panificio continuasse ancora a operare». Anche Silvia Benedettini ha lavorato diversi anni dietro il bancone del panificio. E prima di lei anche la sorella Chiara. Entrambe due vulcani di simpatia e professionalità. La storia del panificio Simoncini inizia negli anni Cinquanta, quando Ruffo Simoncini, insieme ai figli Luciano, Alberto e Rino, decise di mettere in piedi la sua attività. «Un lavoro duro, quello del panificatore – racconta ancora Silvia Benedettini – con orari difficili. Ci si alzava e ci si alza ancora alle 2 del mattino, per arrivare poi fino alle 13.,30 del giorno dopo per la chiusura del negozio. Ma quando ci sono passione e determinazione anche la stanchezza viene messa in secondo piano».
A nonno Ruffo sono succeduti nel tempo i nipoti Marco e Roberto, figli di Luciano. Entrambi hanno imparato il mestiere ancora ventenni e nei primi anni Ottanta hanno iniziato la loro gestione.
«Erano sicuramente anni diversi – racconta sempre Silvia Benedettini – e il panificio era un punto di riferimento per l’intero quartiere. Poi le cose sono cominciate a cambiare, anche il lavoro è diminuito e con l’arrivo della pensione per entrambi i fratelli la decisione è stata presa, anche se non è stato facile per tutti noi chiudere una storia lunga settant’anni. Per questo vogliamo ringraziare tutti i nostri clienti che, anno dopo anno, ci hanno sostenuto e dato fiducia, anche in quel periodo molto duro legato al Covid».