Pisa, fenomeno aggressioni in ospedale: trenta episodi in un anno
La maggioranza dei casi contro il personale femminile
PISA. Il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari risulta in aumento anche in Aoup, come in altri ospedali italiani.
È quanto è emerso ieri dal convegno “Non più soli: analisi del fenomeno delle aggressioni in ambiente lavorativo con un Focus sulla dimensione di genere”, promosso nell’ambito delle iniziative del “Marzo delle donne”, dal Cug-Comitato unico di garanzia, dall’Osservatorio aziendale rischio aggressione, dalla Medicina preventiva del lavoro in collaborazione con lo staff della Formazione aziendale, in occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, istituita l’anno scorso il 12 marzo in tutta Italia. L’indagine presentata, i cui dati sono stati analizzati alla presenza del direttore generale Silvia Briani è stata condotta attraverso due diversi tipi di questionari: uno somministrato a tutti i dipendenti dell’Aoup (a cui hanno risposto circa 700 persone) e uno somministrato al personale del pronto soccorso, al quale ha aderito il 70 % degli operatori tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari (Oss) .
In questi anni, a parte un intervallo di rallentamento dovuto alla pandemia, ci sono state molte iniziative per pubblicizzare le modalità di segnalazione delle aggressioni, attraverso opuscoli, filmati. Con l’apertura di uno sportello d’ascolto e l’istituzione della Consigliera di fiducia è stato offerto agli operatori un ulteriore canale per segnalare le microaggressioni con un’ottica allargata anche alla dimensione di genere.
Dai dati raccolti nel 2020, il pronto soccorso, come in altre realtà, risulta il luogo a maggior rischio di aggressioni, specialmente negli orari pomeridiani e notturni. Nel 2022, sono stati segnalati in Aoup 30 episodi di aggressione (di cui 5 al pronto soccorso), 21 dei quali a carico di donne (13 infermiere, 4 Oss e 3 medici) . Il numero certamente potrebbe essere sottostimato rispetto alle dimensioni reali del fenomeno poiché non tutti gli episodi vengono ancora segnalati.
Sempre dall’analisi dei dati è emerso che tra le cause più comuni alla base di questi episodi spesso troviamo difetti di comunicazioni tra utente e operatore, tempi di attesa ritenuti troppo lunghi, mancanza di informazioni adeguate. Inoltre, per garantire una maggior sicurezza agli operatori, a breve sarà istituito anche un numero telefonico per il pronto intervento delle guardie giurate in servizio in ospedale ed è in corso anche un confronto con la prefettura e le forze di polizia per mettere a punto un protocollo operativo, come previsto dalla Legge 113/2020.
In chiusura di convegno è intervenuta la consigliera di fiducia dell’Aoup che ha illustrato un focus sulla dimensione di genere di tale fenomeno. l
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