La madre non accetta la sua omosessualità, lui l'aggredisce e finisce in carcere
Misura aggravata dopo il no a portare il braccialetto elettronico e stare a distanza. I violenti litigi anche davanti al fratellino minorenne, le denunce della mamma
PISA. Le prime denunce sono arrivate per i maltrattamenti che la mamma sostiene di aver subìto per mano di quel figlio del quale non accetta una vita non linea con i precetti familiari. Lui, dichiaratamente gay e determinato a non nascondersi o modificare il suo modo di essere.
Lei rigida nell’osteggiare una scelta dettata dalla natura di un 26enne impegnato anche in un’associazione di volontariato internazionale. E allora le liti in casa, sentite anche dai vicini, nel tempo sono diventate frequenti e sempre più rumorose con aggressioni fisiche e scenate a base di arredi e bottiglie rotte.
Gli interventi dei carabinieri sono serviti per formare nel corso dei mesi un fascicolo che è diventato una misura cautelare chiesta dal pm Aldo Mantovani e firmata dal gip: l’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla mamma e ai due fratelli, uno dei quali minorenne che ha assistito alle sfuriate domestiche.
Un’aggravante in caso di maltrattamenti in famiglia.
Quando i carabinieri si sono presentati dal 26enne, di origine straniera, incensurato, per notificare il provvedimento che lo metteva nella condizione di stare lontano dalla casa familiare, il giovane ha reagito con un no secco. Un no al consenso a mettersi il braccialetto elettronico per essere controllato e non poter così avvicinarsi ai fratelli.
Il rifiuto del braccialetto ha avuto l’effetto di aggravare la misura cautelare con il gip Giuseppe Laghezza che ha sostituito il divieto di avvicinamento con il carcere.
Il 26enne è stato portato dalla sua abitazione al Don Bosco dove ieri si è tenuto l’interrogatorio di garanzia.
Difeso dall’avvocato Giulio Parenti, il giovane ha spiegato le ragioni degli scontri feroci con la mamma che non accetta la sua omosessualità. Liti, a volte animate da toni accesi e sopra le righe, ma, a suo dire, senza mai degenerare in aggressioni o maltrattamenti.
La madre sostiene altro e nella fase iniziale delle indagini le misure cautelari sono servite per interrompere i contatti tra i due, evitando così possibili ulteriori occasioni di scontro.
Il gip si è riservato sulla richiesta della difesa di revoca dell’arresto in carcere con il ripristino del divieto di avvicinamento che il 26enne ha promesso di rispettare accettando senza indugio anche il braccialetto elettronico.
Tutto pur di tornare in libertà e continuare a fare la sua vita, nonostante la feroce opposizione della mamma.