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Il Gva di Calci ha già sospeso Franceschi: «Anche noi parte civile nel processo»

Stefano Taglione
Federico Delle Sedie
Federico Delle Sedie

Il presunto piromane è fuori dall’associazione. Il presidente Delle Sedie: «Ma con le fiamme ad Avane lui non c’entra nulla»

28 dicembre 2018
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CALCI (PI). «Il giorno dopo l’arresto di Giacomo Franceschi ci siamo riuniti e abbiamo deciso di sospenderlo dall’associazione finché non sarà fatta luce sulla vicenda. Sia in un senso che nell’altro: condanna o totale innocenza. Ma se si aprirà il processo anche noi come Gva di Calci ci costituiremo parte civile».

Il presidente del Gruppo dei volontari antincendio della Valgraziosa, Federico Delle Sedie, non si nasconde e parla chiaro. Il sodalizio da lui presieduto, se si aprirà l’eventuale processo contro il presunto piromane del Monte Serra, si costituirà parte civile. Così come ha già fatto sapere il responsabile di Anpas Toscana, Dimitri Bettini, l’associazione nazionale delle Pubbliche assistenze della nostra regione. «A tutela dell’associazione – spiega Delle Sedie – abbiamo subito redatto un verbale di consiglio. Ci sembrava doveroso, anche perché è giusto che la magistratura faccia chiarezza sulla vicenda».

Delle Sedie, così come lo stesso Franceschi, è stato più volte sentito dai carabinieri. Ripercorrendo quella drammatica serata. Quando alle 22.05 del 24 settembre riceve la telefonata del presunto piromane (al momento in carcere per misura cautelare, ma solo da indagato) che lo informa di un bagliore rosso visto in lontananza. Sarà quello che poi darà origine alla devastazione del polmone verde. «Ma questo credo che sia un dettaglio inutile – prosegue il presidente – visto che anche io, pur non avendo mai appiccato roghi, in passato ho più volte visto un incendio per primo. Non vuol dire niente: infatti io non ho mai avuto nessun sospetto verso Giacomo. Eppure ci sono stato insieme quasi ogni giorno per dieci lunghi anni. È una notizia che ci ha sconvolto».

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Dopo aver sentito Franceschi, è stato proprio Delle Sedie a dare l’allarme, via radio, alla Regione Toscana. Mentre nel momento di salire in quota per spegnere le fiamme – a dirlo al Tirreno è stata un’ex volontaria della Pubblica assistenza di Pisa, Sara Santoni – inizialmente il presunto piromane non avrebbe risposto alla chiamata dell’associazione calcesana, dicendo di essere per un attimo occupato.

Ma se Franceschi ha veramente appiccato l’incendio del Monte Serra, per quale motivo lo avrebbe fatto? «Non lo so, andrebbe chiesto a lui – taglia corto Delle Sedie – ma io non penso che il motivo sia stato spegnerlo. Quando succedono certe cose, noi rischiamo la vita fin dal momento che ci mettiamo alla guida del mezzo antincendio nella sede della nostra associazione. Figuriamoci dopo, quando siamo in mezzo al fuoco. Non andiamo mica a coltivare campi di grano».

Il presidente del Gruppo volontario antincendio di Calci, in ogni caso, prende le difese di Franceschi per quanto riguarda il rogo di Avane, immediatamente dopo quello che ha devastato il suo comune e quelli di Vicopisano, Buti e in piccola parte Cascina. «La sera di Avane – spiega infatti Delle Sedie – lui era con noi a spegnere le fiamme sul Monte Serra o al massimo si stava riposando per tornare nel più breve tempo possibile. Tenderei a escludere ogni eventuale ipotesi in tal senso, anche se ripeto: fino a dieci giorni fa nessuno della nostra associazione avrebbe mai potuto associare il volto di Giacomo Franceschi a quello di un piromane. Lui, qui al Gva, non ha mai fatto un passo falso».

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