Scalini off-limits e multa duello Danti-Ziello tra bordate ed ironia
Il deputato leghista minaccia una segnalazione al ministero dell’Istruzione per il comportamento del docente che ribatte: non si governa con i ricatti
PISA
Ora, il tema è serio. E le parole usate anche. Perché si parla di «segnalazioni al ministero» e di «ricatto». Poi la polemica rovente lascia lo spazio all’ironia. Pensata e fatta seriamente anche quella. Oggetto del contendere, le ordinanze anti-degrado nel centro storico di Pisa. I duellanti sono Dario Danti, il professore di sinistra che sabato sera si è fatto multare dalla polizia municipale in piazza dei Cavalieri rifiutandosi consapevolmente di alzarsi dalla colonna della chiesa di Santo Stefano. E l’altro è Edoardo Ziello, deputato e segretario cittadino della Lega.
Un confronto che esce dallo schema tradizionale sinistra contro destra. Si affronta quello che ora è un esponente della società civile, con un passato (e un futuro?) in quella politica che storicamente in città guarda a sinistra. Dall’altra parte l’alfiere del Carroccio, il partito che ha conquistato la larga maggioranza in consiglio comunale nelle elezioni dello scorso giugno. Due visioni di città, due modi opposti di affrontare le questioni.
L’attacco-bis è partito proprio dal giovane deputato leghista, contro Danti e in difesa dello spirito di fondo delle ordinanze anti-degrado firmate dal sindaco Michele Conti, al di là di quella che è la loro applicazione integrale, alla lettera. «Se l’ex assessore della Sinistra, nonché insegnante, non chiederà pubblicamente scusa per aver infranto l’ordinanza anti-degrado, cercando per giunta di mettere in ridicolo gli agenti della polizia municipale, segnalerò il caso direttamente al ministro della Pubblica istruzione».
Danti ovviamente non ci sta e via social ribatte: «Non si governa una città con i ricatti. Il deputato Edoardo Ziello dimostra di non conoscere le norme approntate dalla sua giunta. Nel verbale di infrazione che mi è stato notificato c’è scritto chiaramente: “Ai sensi dell’Art. 18 della Legge 689/1981 gli interessati, entro 30 giorni dalla data di contestazione o notifica della violazione, possono presentare scritti difensivi e documenti al Sig. Sindaco del Comune di Pisa e possono chiedere di essere sentiti dalla medesima Autorità”. E così farò». Dunque, l’ex assessore conferma il ricorso contro la sanzione e la richiesta che sia direttamente il sindaco ad affrontare la sua pratica.
Polemiche a non finire sui social e non solo, chi sta con Danti e chi contro, e lo stesso dicasi per Ziello. Il quale, in verità, rispondendo ad alcune critiche ha tenuto anche a puntualizzare che non è contenuto nel suo post alcun riferimento di minacce di licenziamento come motivo dell’eventuale segnalazione al ministero, ma solo un confronto aperto.
Comunque sia, poche ore dopo il duello riparte sul filo dell’ironia. Stavolta comincia Danti. Ieri ha condotto (a piedi), da Pisa alla Certosa di Calci, un gruppo di suoi studenti del liceo Dini con le bandiere della pace per portare un messaggio di solidarietà ai Monti Pisani devastati dall’incendio. Il gruppo è stato accolto dal sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti, stessa parte politica di Danti. Che si è fatto fotografare seduto liberamente sugli scalini del Comune calcesano. Provocazione bis dopo quella in piazza dei Cavalieri. «Eh, ma allora è un vizio. Danti recidivo», ha commentato Ghimenti, che dicono essere stato, non a caso, l’autore della foto.
Non da meno Ziello. “Idropulitrici are coming”, la scritta messa sopra la sua foto alla Trump in posa cinematografica pubblicata su Facebook. Lo slogan: «Decoro, ordine e sicurezza=benessere e sviluppo per Pisa. Avanti!». Aggiungendo poi una considerazione critica: «Un po’ di autoironia non guasta mai accettarla a differenza dei sinistri. Governare con decisione, ma sempre con il sorriso». E così il Carroccio, oltre le ruspe, si appropria delle idropulitrici come simbolo della lotta a malamovida e degrado urbano.
Intanto il fumettista Gipi annuncia: «Giovedì sarò a Pisa. Non vedo l’ora di mettere il mio caro culo secco su ogni gradino vietato». La sensazione è che non sia finita qui. —