lunedì alla leopolda
Cortometraggi: la giuria premia Gastl
Suo il miglior film dedicato al rapporto tra animato e inanimato
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PISA. È andata in scena lunedì sera, alla Stazione Leopolda, la premiazione del concorso di cortometraggi indetto dal Pisa Robot Film Festival, iniziativa cinefila nata nell’ambito del festival della robotica, che da giorni anima la città, richiamando l’attenzione di media nazionali e internazionali. A introdurre il concorso, il professor Paolo Dario, direttore dell’Istituto di BioRobotica presso la Scuola Superiore Sant’Anna. In veste di presidente di giuria, Dario ha sottolineato l’importanza di una «transdisciplina», nella quale più branche della conoscenza, dalla filosofia all’ingegneria, possano interagire. Il concorso stesso sembra, infatti, superare magistralmente una visione stagna dei compartimenti scientifico – culturali, proponendo cortometraggi eterogenei per genere e tematiche trattate. Una varietà confermata dalla composizione della giuria. Tra i membri, oltre al professor Dario: Alfonso Maurizio Iacono, docente di filosofia politica all’Università di Pisa; Alberto Mazzoni e Alessandro Manzi, ricercatori presso la Scuola Sant’Anna; il produttore cinematografico Marco Milone; registi, videomaker e documentaristi come Marco Ferrari, Chiara Tarfano e Ivano Izzo; l’esperto di arte e robotica Pericle Salvini; il Direttore artistico del festival Andrea Moneta; Sergio Piane, responsabile di Pisa is Movie Film Commission; Nicola Borrelli e Stefano Giuntini, rispettivamente Presidente e Direttore artistico Eventi del Lucca Film Festival e Europa Cinema.
Prima dell’assegnazione dei sei riconoscimenti previsti (Miglior sceneggiatura; Migliore colonna sonora; Miglior montaggio; Migliore fotografia; Migliore regia; Primo premio assoluto), le migliori opere sono state proiettate nel corso della serata: “Ferruccio, storia di un robottino” di Stefano De Felici, “Thymio meets ECAL” di Alain Bellet; “Illusia” di Ramona Gastl e “Robots like animals” di Paolo Parmigiani. «Abbiamo fatto in modo che i giurati fossero separati nella visione dei corti, in modo da non influenzarsi a vicenda. Tuttavia, a conferma della qualità dei lavori presentati, il giudizio ha finito per essere quasi unanime», ha precisato Andrea Moneta, prima di procedere alla premiazione. Ad aggiudicarsi i riconoscimenti: Miglior Sceneggiatura e Miglior fotografia a “Ferruccio, storia di un robottino”, di Stefano De Felici. Il premio per la Miglior colonna sonora è andato invece a “Jazz It Up!” di Sara Cosentino, mentre all’animazione in stop motion con echi avant-garde anni Settanta “Thymio meets ECAL” di Alain Bellett è andato quello per Miglior montaggio. Vincitore assoluto e Miglior regia, “Illusia” di Ramona Gastl, cortometraggio documentario incentrato sulla figura di un «animatore di marionette», premiato per «la capacità di raccontare con un linguaggio quasi surrealista il rapporto tra animato e inanimato, automazione e movimento, meccanica e vita». Alla premiazione è seguita la proiezione del capolavoro restaurato di Fritz Lang, Metropolis la cui colonna sonora dal vivo è stata eseguita da Doady Giugliano.
Carlotta Lattanzi
Prima dell’assegnazione dei sei riconoscimenti previsti (Miglior sceneggiatura; Migliore colonna sonora; Miglior montaggio; Migliore fotografia; Migliore regia; Primo premio assoluto), le migliori opere sono state proiettate nel corso della serata: “Ferruccio, storia di un robottino” di Stefano De Felici, “Thymio meets ECAL” di Alain Bellet; “Illusia” di Ramona Gastl e “Robots like animals” di Paolo Parmigiani. «Abbiamo fatto in modo che i giurati fossero separati nella visione dei corti, in modo da non influenzarsi a vicenda. Tuttavia, a conferma della qualità dei lavori presentati, il giudizio ha finito per essere quasi unanime», ha precisato Andrea Moneta, prima di procedere alla premiazione. Ad aggiudicarsi i riconoscimenti: Miglior Sceneggiatura e Miglior fotografia a “Ferruccio, storia di un robottino”, di Stefano De Felici. Il premio per la Miglior colonna sonora è andato invece a “Jazz It Up!” di Sara Cosentino, mentre all’animazione in stop motion con echi avant-garde anni Settanta “Thymio meets ECAL” di Alain Bellett è andato quello per Miglior montaggio. Vincitore assoluto e Miglior regia, “Illusia” di Ramona Gastl, cortometraggio documentario incentrato sulla figura di un «animatore di marionette», premiato per «la capacità di raccontare con un linguaggio quasi surrealista il rapporto tra animato e inanimato, automazione e movimento, meccanica e vita». Alla premiazione è seguita la proiezione del capolavoro restaurato di Fritz Lang, Metropolis la cui colonna sonora dal vivo è stata eseguita da Doady Giugliano.
Carlotta Lattanzi