L’annuncio
Rocca di Ripafratta, un monumento sempre più a rischio
di Sharon Braithwaite
Giovedì sarà al centro di un dibattito organizzato dal Tirreno a Palazzo Niccolini per sensibilizzare e cercare soluzioni
04 giugno 2017
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SAN GIULIANO TERME. La Rocca di Ripafratta sarà al centro del dibattito organizzato dal Tirreno che si terrà giovedì alle 18, nella sala consiliare di Palazzo Niccolini. All’incontro parteciperanno i volontari dell’associazione “Salviamo La Rocca”, tra cui il presidente Francesco Noferi, il segretario di Italia Nostra, Gabriele Del Guerra, e gli amministratori comunali. In programma anche l’intervento di Massimo Dringoli, docente di Architettura tecnica alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa, che esporrà una contestualizzazione storica del monumento. L’evento sarà l’occasione per discutere di possibili scenari futuri e proposte di intervento per scongiurare l’ulteriore deterioramento del bene. La Rocca di San Paolino, situata sul colle Vergario, è un esempio di architettura militare medievale che versa da decenni in stato di abbandono. Numerosi gli episodi vandalici ed i crolli che ne hanno minato la stabilità; una serie di crepe si sono aperte nelle mura perimetrali e la porzione che si affaccia sul Serchio è soggetto ad un movimento franoso che a lungo andare potrebbe mettere a rischio l’incolumità della struttura. Gli interventi di messa in sicurezza, consolidamento e conservazione, dunque, non sono più rinviabili.
Dal castello, circondato da una folta vegetazione, si gode di una splendida vista sulla valle del Serchio e da anni l’associazione “Salviamo la Rocca” si batte affinché il monumento sia recuperato e inserito in un percorso turistico e culturale. Il comitato di cittadini ha di recente lanciato una raccolta firme per chiedere di salvare la Rocca e farla diventare un bene pubblico. L’associazione si rivolge direttamente alle istituzioni locali, regionali e nazionali perché si facciano carico del castello, attualmente di proprietà privata, acquistandolo. «Abbiamo sperimentato che laddove i beni storici sono pubblici (seppur con tutte le difficoltà del caso) è possibile avere nel tempo accesso a diverse forme di finanziamento altrimenti inarrivabili. L’iniziativa ha anche lo scopo di sbloccare il percorso di recupero avviato con il Comune di San Giuliano Terme, che si è arenato più volte di fronte alle difficoltà economiche dell’ente locale, alla burocrazia e ai confronti con le proprietà private coinvolte e con i finanziatori. È ormai chiaro che la valenza di questo bene va oltre i confini del comune ed è quindi giusto che intervengano anche istituzioni più in alto», afferma Noferi.
La petizione, visualizzabile sul sito internet http://www.salviamolarocca.it/, ha registrato oltre 1.400 firmatari in poche settimane. Un sostegno e una partecipazione che coinvolgono l’edificio anche durante l’annuale festa della Rocca. La conferenza di giovedì anticipa la due giorni che si terrà sabato 9 e domenica 10: in programma visite guidate al borgo riprafrattese, compresa la pieve, il campanile medievale, il mulino mediceo e la Rocca. L’associazione culturale “Italia Nostra” ha recentemente inserito il monumento nella lista rossa dei beni in pericolo, un elenco a livello nazionale dei beni comuni che rischiamo di perdere.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Dal castello, circondato da una folta vegetazione, si gode di una splendida vista sulla valle del Serchio e da anni l’associazione “Salviamo la Rocca” si batte affinché il monumento sia recuperato e inserito in un percorso turistico e culturale. Il comitato di cittadini ha di recente lanciato una raccolta firme per chiedere di salvare la Rocca e farla diventare un bene pubblico. L’associazione si rivolge direttamente alle istituzioni locali, regionali e nazionali perché si facciano carico del castello, attualmente di proprietà privata, acquistandolo. «Abbiamo sperimentato che laddove i beni storici sono pubblici (seppur con tutte le difficoltà del caso) è possibile avere nel tempo accesso a diverse forme di finanziamento altrimenti inarrivabili. L’iniziativa ha anche lo scopo di sbloccare il percorso di recupero avviato con il Comune di San Giuliano Terme, che si è arenato più volte di fronte alle difficoltà economiche dell’ente locale, alla burocrazia e ai confronti con le proprietà private coinvolte e con i finanziatori. È ormai chiaro che la valenza di questo bene va oltre i confini del comune ed è quindi giusto che intervengano anche istituzioni più in alto», afferma Noferi.
La petizione, visualizzabile sul sito internet http://www.salviamolarocca.it/, ha registrato oltre 1.400 firmatari in poche settimane. Un sostegno e una partecipazione che coinvolgono l’edificio anche durante l’annuale festa della Rocca. La conferenza di giovedì anticipa la due giorni che si terrà sabato 9 e domenica 10: in programma visite guidate al borgo riprafrattese, compresa la pieve, il campanile medievale, il mulino mediceo e la Rocca. L’associazione culturale “Italia Nostra” ha recentemente inserito il monumento nella lista rossa dei beni in pericolo, un elenco a livello nazionale dei beni comuni che rischiamo di perdere.
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