Il futuro dell’Europa secondo Chiti
Il senatore Pd al Globo Verde di Ghezzano intervistato dal direttore del Tirreno
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SAN GIULIANO TERME. Riformare il bilancio europeo in modo che l’Unione Europea abbia le risorse per intervenire in determinati ambiti e unire le cariche di presidente della Commissione e di presidente del Consiglio Europeo. Sono queste le macro-proposte avanzate da Vannino Chiti, presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea al Senato durante l’incontro organizzato da “Fare Politiche” al circolo Arci “Globo Verde” di Ghezzano. Un evento moderato dal direttore del Tirreno Luigi Vicinanza al quale hanno partecipato Francesca Martines, docente di diritto dell’Unione Europea all’Università di Pisa, e il presidente dell’associazione Valerio Martinelli.
L’eurodeputato trentenne Brando Benifei è intervenuto con un videomessaggio nel quale ha esortato le forze politiche e i cittadini a unirsi per confermare i vantaggi dell’adesione all’Unione Europea. «L’Italia ha tutto l’interesse a far crescere e rafforzare l’integrazione europea. La rottura dell’Unione minerebbe il progetto di solidarietà nei confronti dei migranti, della lotta al terrorismo, del mercato comune», ha affermato Benifei, al quale ha fatto eco Martinelli che ha sottolineato quanto il tema dell’integrazione dell’Unione sia fondamentale in vista delle sfide che l’Italia dovrà affrontare. «Il livello europeo è l’unico che difende e promuove la tutela dei diritti delle donne, dei bambini, dell’ambiente, dell’assetto democratico e dei diritti dei lavoratori», sostiene Martinelli.
Secondo un recente sondaggio di Demopolis, l’istituto di statistica guidato da Pietro Vento, il 43% dei toscani ha fiducia nell'Ue: un dato superiore di dieci punti percentuali a quello nazionale (33%). «Da una parte si critica l’Ue, dall’altra si chiede più Europa, specie per quanto riguarda le politiche migratorie. Ma oggi l’Ue ha competenze estremamente limitate nella gestione dei flussi migratori: le quote di accesso, infatti, sono stabilite dagli Stati membri – ha affermato Martines –. È ridicolo dire che è colpa dell’Europa se cresce il numero di immigrati. Spesso alla base delle critiche all’Ue ci sono visioni sbagliate».
Secondo Chiti la politica deve cogliere le critiche all’istituzione europea, per rilanciarla e migliorarne l’impianto e proseguire in un’ottica federale. «Nei prossimi mesi si discuterà della riforma del bilancio europeo. Occorre stabilire se l’Europa avrà entrate proprie, per intervenire nei settori in cui ha competenze. I singoli Stati non possono risolvere da soli le questioni economiche e sociali», ha concluso Chiti.
Il senatore ha accolto la proposta che Enrico Letta ha avanzato sulle colonne del Tirreno e di Le Monde a marzo: quella di utilizzare i seggi britannici, che saranno liberi nell’era post Brexit, per costituire un collegio unico europeo che consentirebbe ai cittadini europei di votare per i singoli rappresentanti.
(s.b.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
L’eurodeputato trentenne Brando Benifei è intervenuto con un videomessaggio nel quale ha esortato le forze politiche e i cittadini a unirsi per confermare i vantaggi dell’adesione all’Unione Europea. «L’Italia ha tutto l’interesse a far crescere e rafforzare l’integrazione europea. La rottura dell’Unione minerebbe il progetto di solidarietà nei confronti dei migranti, della lotta al terrorismo, del mercato comune», ha affermato Benifei, al quale ha fatto eco Martinelli che ha sottolineato quanto il tema dell’integrazione dell’Unione sia fondamentale in vista delle sfide che l’Italia dovrà affrontare. «Il livello europeo è l’unico che difende e promuove la tutela dei diritti delle donne, dei bambini, dell’ambiente, dell’assetto democratico e dei diritti dei lavoratori», sostiene Martinelli.
Secondo un recente sondaggio di Demopolis, l’istituto di statistica guidato da Pietro Vento, il 43% dei toscani ha fiducia nell'Ue: un dato superiore di dieci punti percentuali a quello nazionale (33%). «Da una parte si critica l’Ue, dall’altra si chiede più Europa, specie per quanto riguarda le politiche migratorie. Ma oggi l’Ue ha competenze estremamente limitate nella gestione dei flussi migratori: le quote di accesso, infatti, sono stabilite dagli Stati membri – ha affermato Martines –. È ridicolo dire che è colpa dell’Europa se cresce il numero di immigrati. Spesso alla base delle critiche all’Ue ci sono visioni sbagliate».
Secondo Chiti la politica deve cogliere le critiche all’istituzione europea, per rilanciarla e migliorarne l’impianto e proseguire in un’ottica federale. «Nei prossimi mesi si discuterà della riforma del bilancio europeo. Occorre stabilire se l’Europa avrà entrate proprie, per intervenire nei settori in cui ha competenze. I singoli Stati non possono risolvere da soli le questioni economiche e sociali», ha concluso Chiti.
Il senatore ha accolto la proposta che Enrico Letta ha avanzato sulle colonne del Tirreno e di Le Monde a marzo: quella di utilizzare i seggi britannici, che saranno liberi nell’era post Brexit, per costituire un collegio unico europeo che consentirebbe ai cittadini europei di votare per i singoli rappresentanti.
(s.b.)
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