Studio della Bocconi boccia le politiche del turismo a Pisa

di Sharon Braithwaite
Studio della Bocconi boccia le politiche del turismo a Pisa

A parte l’icona globale della Torre pendente che resiste il resto della città è sconosciuto. Perfino su Internet

01 marzo 2015
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PISA. Il centro di ricerca Ask (Arte, Scienza e Conoscenza) dell’Università Bocconi boccia le politiche del turismo pisano. Sono molte le potenzialità, ma mancano strategie efficaci per valorizzarle. C’è l’icona globale della Torre pendente, ma il resto è sconosciuto. La città del Cnr, dell’Internet Festival, dei totem multimediali e del Pisa wifi è “invisibile” sul web.

È questa la sintesi del rapporto sulle dinamiche turistiche del comune di Pisa illustrato ieri a Palazzo Blu, alla presenza di Cristina Mottironi del centro Ask, del sindaco Marco Filippeschi, di Paolo Ghezzi, vicesindaco con delega al turismo, di Claudio Pugelli, presidente della Fondazione Pisa, e di Mauro Ciampa, vicepresidente della Fondazione Pisa e urbanista.

La Torre pendente - è stato detto - è conosciuta in tutto il mondo, ma non la città che la ospita. Pisa vanta centri di ricerca e universitari di fama internazionale, è sede del Cnr e dell’Internet Festival, ma è “invisibile” sul web. Le strutture alberghiere risultano appena sufficienti ad accogliere i turisti.

Secondo lo studio, la città ha alcuni macro-problemi di fondo. Dal punto di vista urbanistico, i parcheggi sono pochi e il tragitto verso Piazza dei Miracoli è organizzato male. Mancano punti di sosta all’interno della città, caratterizzata da criminalità e abusivismo; inoltre la cura del contesto urbano è da migliorare.

La promozione delle altre risorse cittadine è inadeguata e c’è la percezione di una mancanza di eventi (noti e programmati per tempo): aspetti che disincentivano una permanenza sul territorio.

Quanto alla ricettività, lo studio sottolinea l’inadeguatezza qualitativa per la fascia di mercato medio-alta e per quella legata a convegni ed eventi; ci sono problemi di raggiungibilità per i gruppi di grandi dimensioni. Senza dimenticare il fattore prezzo per il turismo a basso costo (scuole, escursioni in giornata).

Lo studio ha esaminato il periodo compreso tra il 2009 e il 2012 ed è stato condotto a partire da alcuni presupposti: le potenzialità della città e del territorio; la complessità e la frammentazione del territorio; l’aumento della rilevanza del settore turistico per la sostenibilità dell’economia urbana. L’obiettivo è interpretare lo scenario per individuare gli aspetti da migliorare e le linee di intervento prioritarie.

«Pisa non è solo un prodotto di business da vendere, ma un contesto di esperienze e relazioni – afferma Mottironi -. Turismo è anche un processo di trasformazione, soprattutto negli ambiti urbani».

Ecco quanto si legge nello studio: «Emerge il quadro di un turismo subìto più che gestito, con una condivisa consapevolezza delle storiche difficoltà nella definizione di strategie comuni, integrate e capaci di definire un piano di medio termine di priorità condivise. Questa carenza oggi produce la percezione di crescenti diseconomie e costi opportunità». Ma ci sono alcuni ambiti in via di miglioramento: la qualità del contesto urbano, il rapporto qualità/prezzo dell’accoglienza, le informazioni ai turisti; l’integrazione tra i soggetti istituzionali e la cultura diffusa dell’accoglienza, la cui mancanza in alcuni casi è una resistenza al turismo; un sistema di raccolta dati sul territorio funzionale alla programmazione turistica e al marketing territoriale.

Secondo la Bocconi, è necessario formare professionalità per la gestione e la promozione turistica territoriale, puntando sulla «destagionalizzazione, sull'integrazione delle microgeografie turistiche del territorio e su una nuova imprenditoria nel settore».

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