Il Tirreno

Pisa

in corso Italia

Tagli del governo, protestano i dipendenti dei patronati

Gianluca Campanella

Raccolta di firme per convincere l'esecutivo a fare marcia indietro e salvare servizi ai cittadini e posti di lavoro

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PISA. I lavoratori pisani di Acli, Inas, Inca e Ital (le quattro sigle che aderiscono al Cepa, Centro patronati italiani) aderiscono alla manifestazione nazionale contro la finanziaria, prevista nella mattina di sabato 15 novembre, e raccolgono firme da spedire a Roma per chiedere al governo di modificare il testo.

Se passasse il disegno di legge così com’è, si tradurrebbe in un taglio di circa 300 milioni (tra minori erogazioni, aliquote di finanziamento e anticipi) e 8mila posti di lavoro. In città i conti sono già stati fatti e i 45 dipendenti dei quattro patronati si dimezzerebbero; inoltre tutti i servizi di assistenza, consulenza e previdenza che ora sono svolti a titolo gratuito dovrebbero essere pagati dagli utenti, altrimenti non ci sarebbero le risorse economiche per portarli avanti.

Si può aderire anche online: tituteliamo su facebook, #xidiritti su Twitter e www.tituteliamo.it sono i canali attraverso i quali la raccolta di firme prosegue in rete.

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