Pisa

La Fondazione Pisa interessata alla Rocca Ora serve il progetto

La Fondazione Pisa interessata alla Rocca Ora serve il progetto

Il restauro del complesso di Ripafratta è sempre più urgente Intanto è stata organizzata una mostra itinerante

12 dicembre 2013
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SAN GIULIANO. Un groviglio forse burocratico impedisce che il recupero della Rocca di Ripafratta vada in porto. Il più grande interlocutore finanziario del Comune di San Giuliano per il restauro del complesso monumentale di San Paolino, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, già coinvolta nel trascorso e naufragato progetto del 2008, continua a mostrare interesse per la vicenda: «Siamo a conoscenza delle problematiche della Rocca e in linea con gli scopi della Fondazione, siamo disponibili a vagliare un eventuale nuovo progetto – dice l’avvocato Donato Trenta segretario generale della Fondazione – ma, al momento, non ci sono proposte, quindi non possiamo prevedere nessuna spesa».

Dal Comune termale, Enzo Pannilunghi, assessore all’urbanistica, afferma: «Sono processi molto complessi che coinvolgono diversi soggetti, si deve andare avanti con calma e studiando bene tutti i passaggi. Intanto – ha aggiunto – abbiamo ripreso le trattative con la Fondazione e i privati». Quegli stessi privati a cui si attribuisce la responsabilità del naufragio del 2008 per i mancati accordi su vendite ed espropriazioni dei terreni circostanti la proprietà Roncioni (la Rocca appartiene adesso alla famiglia Roncioni). Un peccato perché nel 2008 era previsto un recupero con itinerari turistici ad hoc, occasione importante per un territorio come quello sangiulianese. Intanto l’associazione “Salviamo la Rocca” continua il suo lavoro di sensibilizzazione sullo stato di abbandono in cui versa il monumento. Il 7 dicembre scorso ha organizzato una mostra alla Stazione di San Giuliano con le fotografie d’arte del gruppo fotografico “La Rocca” per far conoscere la storia della Rocca e il suo stato attuale, il cui livello di rovina è diventato allarmante, non ultima la questione dell’incolumità pubblica. Le crepe sul versante del fiume si allargano a vista d'occhio. «Dopo San Giuliano - spiega il presidente dell’associazione Francesco Noferi – per le prossime iniziative chiederemo asilo a Pisa e a Lucca».

Monia Badalamenti

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