Protesta dei medici specializzandi, poi l'esultanza
La protesta è per le tasse sulle borse di studio. Due giorni di sciopero per dire no al provvedimento votato in Senato. Ma nel pomeriggio il governo fa dietrofront
La protesta dei medici specializzandi all'ospedale Cisanello di Pisa si è risolta in un'esultanza. Avevano cominciato una due giorni di sciopero nazionale indetta dal Segretariato italiano giovani medici (Sigm) e dalla Confederazione nazionale medici specializzandi (Federspecializzandi). La protesta contro la tassazione delle borse di studio è andata subito a segno: nel pomeriggio l’annuncio del dietrofront del governo. Il sit-in di protesta era stato organizzato nell’area pedonale di fronte al dipartimento cardiotoracico dell’ospedale di Cisanello, per contestare «l’ennesima tassa iniqua che penalizza e salassa giovani medici, ricercatori e dottorandi».
Nel mirino un emendamento del decreto fiscale n. 16 del 2 marzo scorso, il cosiddetto “Cresci-Italia”, che disponeva che le somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di addestramento professionale avrebbero concorso a formare il reddito per la parte eccedente gli 11.500 euro. Questa disposizione aveva l’effetto negativo di imporre il prelievo fiscale Irpef sulle borse di studio per la frequenza dei corsi di dottorato di ricerca, di perfezionamento e di specializzazione erogate dalle Università, inclusi i contratti di formazione medica specialistica e assegni di studio erogati dalle Regioni. Il trattamento economico dei medici specializzandi, nettamente inferiore alla media europea, prevede già numerose decurtazioni contributive e universitarie.
«Con questo decreto – spiegano i medici in formazione specialistica - veniva chiesto ai giovani medici di essere trattati come lavoratori dipendenti senza però alcuna delle garanzie previste per queste figure. Tra le altre cose, infatti, per noi non è previsto il conteggio degli straordinari, nessuna remunerazione per guardie e reperibilità e non è riconosciuta la tredicesima mensilità di stipendio». A Pisa circa 150 medici specializzandi hanno aderito al sit-in incassando anche la solidarietà di Cisl Università. «La busta paga degli specializzandi è già sufficientemente tassata», osserva Massimo Cagnoni, segretario generale di Cisl Università. «Il loro servizio è preziosissimo eppure poco valutato. Senza di loro i reparti fanno una gran fatica a garantire l’assistenza al cittadino. I primari sono allarmati. A soffrire di più è la chirurgia».