Unicoop Etruria, è il giorno della sciopero: «520 posti di lavoro a rischio» – Il presidio a Vignale
Piombino, la protesta davanti alla sede amministrativa per i tagli e le chiusure dei punti vendita. Ma la cooperativa: «Vogliamo dare stabilità e un futuro»
PIOMBINO. È il giorno della protesta dei lavoratori di Unicoop. Stamani, proprio davanti alla sede di Vignale, si terrà il presidio organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, sul piede di guerra per i tagli e le chiusure dei punti vendita da parte di Unicoop Etruria. E proprio a poche ore dallo sciopero nazionale, la cooperativa chiarisce la propria posizione in merito alla “seconda fase” del piano industriale 2025-27: da una parte ribadisce la volontà di proseguire nel dialogo con i sindacati e le istituzioni locali. Dall’altra tiene fermo l’obiettivo di assicurare «stabilità e continuità e un futuro alla cooperativa», attraverso un «progetto complesso», affrontato con «grande senso di responsabilità». Il tentativo è di scongiurare rotture in una fase in cui la tensione è palpabile.
Il presidio
I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato 8 ore di sciopero per la giornata di oggi, con presìdi organizzati nelle aree di competenza di Unicoop Etruria (Toscana, Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo), tra cui la sede amministrativa di Vignale, a Piombino (dalle 9,30 alle 12,30). La protesta delle organizzazioni sindacali è divampata dopo che Unicoop Etruria, nata in seguito alla fusione per incorporazione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia, con 5.800 dipendenti e 170 punti vendita, ha illustrato i dettagli del piano, a partire dalla decisione di cedere 24 punti vendita, tagliare 180 posti di lavoro nelle sedi di Vignale e Castiglione del Lago e, in generale, compiere una manovra che per i sindacati metterebbe a rischio in tutto 520 posti. Numeri e prospettive ritenute irricevibili dai sindacati.
Unicoop: «Pronti al dialogo»
A poche ore dal presidio Unicoop Tirreno esce allo scoperto e fa chiarezza. «Il tema occupazionale e il radicamento della Cooperativa – attacca la nota di Unicoop Etruria – sono aspetti che hanno sempre contraddistinto la nostra storia e continueranno a guidare ogni scelta futura. Tutte le decisioni prese, incluse quelle relative alla revisione dei perimetri della rete di vendita, derivano da analisi approfondite e hanno come priorità la tutela complessiva dell’impresa cooperativa e dei suoi soci nel lungo periodo». La cooperativa ribadisce come «nessuna cessione è affrontata con leggerezza o automatismi», riferendosi alla notizia del ridimensionamento dei punti vendita. «Quando si rende necessario intervenire su un punto vendita, ciò avviene solo dopo un’attenta valutazione delle condizioni economiche e sociali del contesto, dell’evoluzione della domanda e della sostenibilità futura – spiegano ancora da Unicoop Etruria – Non si parla di chiusure dei punti vendita ma di cessioni e ogni caso sarà trattato con attenzione ai lavoratori e massima trasparenza. Nei territori dove è prevista una riorganizzazione, la Cooperativa lavorerà affinché vi sia continuità occupazionale e vi sia una salvaguardia complessiva dei posti di lavoro».
La tutela del lavoratori
Unicoop ribadisce l’impegno alla tutela delle persone rinnovando la disponibilità a individuare con le organizzazioni sindacali le modalità più efficaci per farlo. «Sono previsti inoltre investimenti in formazione dei lavoratori sia per la rete di vendita, sia per la sede nonché sulla definizione di processi per i percorsi di sviluppo individuale». Non solo. Al contrario di quanto sostenuto dai sindacati, Unicoop Etruria conferma come i «poli logistici di Vignale Riotorto e Castiglione del Lago sono e resteranno strategici. Desideriamo ribadire ancora una volta, con la massima fermezza, che non è prevista alcuna riduzione né ridimensionamento delle strutture logistiche: al contrario, sono programmati investimenti per circa 4,5 milioni di euro per l’adeguamento delle strutture dei magazzini per rafforzarne il ruolo operativo e garantire un servizio sempre più efficiente».
Nuovi supermercati
Insomma, Unicoop Etruria difende il piano e nega contraccolpi pesanti per i lavoratori. E sostiene di non arretrare «dal proprio ruolo nelle comunità» ma intende garantire «una presenza più solida, sostenibile e coerente con le reali esigenze dei territori in cui opera per far sì che soci e clienti possano continuare ad avere nell’insegna Coop e Superconti il punto di riferimento per la loro spesa quotidiana». Il Piano, per l’azienda, prevede investimenti significativi in innovazione, ristrutturazioni, ammodernamenti e nuove aperture in tutti gli ambiti regionali in cui opera la Cooperativa. Nel biennio 2026-2027 sono previste 18 profonde ristrutturazioni di negozi esistenti, 3 nuove aperture di punti vendita in Umbria e oltre 10 milioni di euro di investimenti in sistemi tecnologici.
Mano tesa ai sindacati
Il tentativo di apertura di Unicoop è chiaro. «Il dialogo con i sindacati vuole essere aperto e costruttivo. La Cooperativa intende proseguire il dialogo con i sindacati nella convinzione che un confronto franco e responsabile sia la via migliore per affrontare un percorso di trasformazione importante ma necessario. La ricerca di soluzioni condivise farà sempre parte del nostro metodo di lavoro».
