Metropolitan, la rabbia dei gestori: «Siamo a un passo dalla rovina»
Loiero: i lavori? Non so niente, a oggi neanche un sopralluogo
Piombino. «Fondamentalmente siamo rovinati». Antonio Loiero ha 43 anni e due figli, uno di 3 e l’altro di 7 anni. Dal 2018 è vicepresidente della Società Cooperativa Nuovo Metropolitan (la presidente è sua moglie Maria Grazia Maggiore), che gestisce il Cinema Teatro Metropolitan di Piombino dal lontano 1983.
«Sono cinque le famiglie direttamente coinvolte – dice Loiero – senza considerare tutto l’indotto tra ditte di pulizie, fornitori, tecnici esterni, ditte di service e noleggio attrezzature e altro ancora. Cinque famiglie, dicevo. Io, con la mia, ho comprato casa a Piombino proprio l’anno scorso, venendo via da Follonica, dove vivevamo. Notizie da parte del Comune? Dal 25 luglio, giorno della chiusura ufficiale per problemi strutturali, nessuna».
La situazione, quindi, a oltre tre mesi dalla chiusura del Metropolitan, è delicata per ciò che esso rappresenta nel tessuto socio-culturale della città, ma è drammatica anche dal punto di vista lavorativo ed economico. «Attualmente stiamo solo pagando – spiega Loiero – le utenze e i fornitori. Un piano B o un’alternativa da parte dell’amministrazione? No, niente. Fummo contattati in estate per fare cinema all’aperto, noi proponemmo come luoghi la corte pentagonale del Castello e il Pro Patria, ma ci dissero che non c’erano le condizioni. Da parte nostra abbiamo avanzato delle proposte, tra cui proprio la possibilità di utilizzare la corte pentagonale, dove nel 2021 proiettammo anche i Campionati Europei di calcio. Ma anche in tal caso ci hanno detto di no». Loiero prosegue: «Siamo aperti a tutto e a qualsiasi possibilità, anche di collaborazione con altre associazioni e cooperative, pur di portare il cinema a Piombino e di continuare a lavorare. Per il teatro, idem: abbiamo fatto intere stagioni sold out con programmi di alto livello. Andavamo a gonfie vele. Chi dice che al cinema, in generale, non va più nessuno, non ha idea di ciò che afferma: i cinema sono ancora molto frequentati e anche dai giovanissimi. Quando sento dire queste cose mi assale la rabbia. Per Piombino, poi, non avere più neanche un cinema né un teatro è un colpo enorme dal punto di vista sociale e culturale. Fino a poco prima della chiusura, stavamo anche ampliando l’offerta di rassegne di cinema d’autore».
Problemi strutturali, quindi. Che, tuttavia, non sono ben chiari a Loiero. «Abbiamo chiesto al Comune la relazione tecnica – racconta il vicepresidente della cooperativa – ma non ci è stato inviato nulla. Solleciteremo. Si tratterebbe della parete sul vicolo del teatro (quella dalla parte della farmacia, dove ci sono bagni e camerini), troppo fine per i canoni di staticità e dal punto di vista antisismico. Ma ciò lo abbiamo appreso solo verbalmente, non abbiamo documenti né dettagli». Il problema, adesso, è per la cooperativa che rischia il fallimento e i lavoratori che rischiano il licenziamento. «Come possiamo fare così? - si chiede Loiero – È chiaro che stiamo valutando qualsiasi eventualità e che la cooperativa stia rischiando di fallire. Il dolore è per chi lavora con noi ed è un tarlo che mi mangia dentro. Proveremo a partecipare ai bandi e stiamo valutando la gestione di altri cinema e teatri in zona. La situazione è molto grave, non possiamo più nasconderci. Quasi tutte le attrezzature che si trovano al Metropolitan sono di nostra proprietà, investimenti che abbiamo fatto negli anni. Siamo pronti a collaborare con chiunque su Piombino. Negli anni ci siamo vantati di aver lavorato sempre con piccole e medie imprese locali, gli artisti li abbiamo mandati a mangiare qui a Piombino nei nostri ristoranti, tutto quello che potevamo fare per il tessuto economico locale lo abbiamo fatto. Ora, purtroppo, la situazione è questa».
I lavori? Loiero non sa neanche quando inizieranno. «No – conferma – non lo sappiamo. A luglio il sindaco e l’assessore Nigro ci dissero che sarebbero forse iniziati a settembre. Ma siamo a fine ottobre e ancora nulla. Quindi chi può sapere quando riaprirà il Metropolitan allo stato attuale? Nessuno. Da luglio a oggi non ci sono stati neanche sopralluoghi. Ci aspettavamo almeno, da parte della giunta, un interessamento, un semplice ‘come state?’, e invece nulla. Fondamentalmente stiamo morendo e non abbiamo neanche idea di quali siano in realtà i problemi. Non ho le competenze per parlare, ma da ciò che ho capito la parete in questione non fa parte della struttura portante del cinema teatro. Ma finché non avremo la relazione tecnica non sapremo niente di dettagliato. Ciò che possiamo ripetere – conclude Loiero – è che siamo vicini al fallimento e alla rovina»
