Discarica Rinascenza Toscana, il Comune di Piombino fa ricorso contro la sentenza del Tar – La battaglia legale
L’obiettivo è lo stop al piano e la modifica della Via: «Confermata la nostra fiducia nelle azioni intraprese e nella validità delle ragioni a sostegno dell’interesse pubblico»
PIOMBINO. A sette mesi dalla sentenza si torna alle carte bollate. Il Comune di Piombino ricorre in appello contro il pronunciamento del Tar della Toscana sulla vicenda Rinascenza Toscana. L’obiettivo è quello di ribaltare il pronunciamento che stando al dispositivo del giudice amministrativo mette l’ente di fronte a una sfida non da poco. In un’unica sentenza il 24 marzo sono stati riuniti un primo ricorso del Comune, presentato nel 2022, in parte ritenuto infondato e in parte respinto, e un secondo ricorso del 2024 respinto integralmente. La battaglia legale intrapresa dall’amministrazione Ferrari, per bloccare il piano industriale di Rinascenza Toscana e la modifica alla procedura di Via con la quale è stato rimosso il vincolo del conferimento nella discarica di Ischia di Crociano ai soli rifiuti siderurgici prodotti in loco, in primo grado ha incassato un doppio flop con i giudici della sezione seconda del Tribunale amministrativo della Toscana che hanno bocciato i due ricorsi principali e i rispettivi ricorsi per motivi aggiunti, riuniti in un unico procedimento.
La linea
«Il Comune di Piombino presenterà appello avverso la sentenza del Tar relativa ai ricorsi presentati contro la Regione Toscana che ha concesso a Rinascenza una nuova Via che, a differenza di quella originaria del 2019, non presenta più i vincoli della tipologia del rifiuto: da rifiuti provenienti dall’attività siderurgica e di bonifica, infatti, si ammette il conferimento di rifiuti odorigeni». Così l’amministrazione comunale annuncia l’avvio della nuova battaglia legale, sottolineando che «forte della bontà delle proprie ragioni, ritiene che sussistano motivi fondati per richiedere un riesame della decisione di primo grado, confermando la propria fiducia nella correttezza delle azioni intraprese e nella validità delle ragioni a sostegno dell’interesse pubblico». Insomma, nessun arretramento.
«La decisione avviene in coerenza con la linea da sempre perseguita dall’amministrazione e conferma il suo pieno impegno volto a tutelare il territorio, la salute dei cittadini e l’ambiente – viene sottolineato nella nota del Comune di Piombino –. La posizione del Comune è ancora di più opportuna in un momento in cui il Governo ha intrapreso politiche concrete per il rilancio dell’attività siderurgica, da un lato, e la rimozione dei cumuli e la messa in sicurezza del Sin».
La novità
Nel calendario, tra la data della sentenza del Tar della Toscana e quella del ricorso presentato dal Comune - la delibera d’incarico all’avvocato Cecilia Bertolini è del 22 ottobre -, c’è da tenere conto di una novità: la delibera della giunta della Regione Toscana del 4 agosto. L’atto, a seguito dell’istruttoria per la valutazione di impatto ambientale postuma avviata da Rinascenza Toscana a gennaio, è la pronuncia di compatibilità ambientale, con 17 prescrizioni, per il progetto di modifica della discarica ex Lucchini. E segna un passaggio decisivo verso la ripresa dei conferimenti di rifiuti per la chiusura e riprofilatura della discarica, che dovrebbe avvenire nell’arco di quattro anni. Il volume disponibile per i conferimenti è di 15mila metri cubi per una vita residua della discarica stimata in un anno. Ma affinché il progetto divenga operativo, al netto di eventuali ricorsi al Tar della Toscana, dovrà essere rilasciata l’autorizzazione integrata ambientale.
Al termine dell’istruttoria tecnica si ritiene che il progetto di modifica della discarica ex Lucchini rappresenti un possibile miglioramento dello stato qualitativo del territorio. Ma c’è dell’altro. Si evidenzia che il parere del Comune di Piombino contrario alla modifica proposta «non tiene conto dell’evoluzione normativa, gestionale e tecnica dell’impianto, né delle trasformazioni delle società operanti sul territorio e delle reali esigenze dell’area Sin di Piombino».
La rimozione del vincolo di esclusività del conferitore, ovvero la società Lucchini che ha interrotto i conferimenti in discarica a luglio del 2010, e l’integrazione selettiva dei codici della tipologia di rifiuti ammissibili sono ritenuti elementi necessari e coerenti con gli obiettivi e la funzione territoriale dell’impianto. «L’attuazione del progetto garantirà un rafforzamento delle misure di controllo e presidio ambientale, con una significativa riduzione dell’impatto residuo della discarica, a beneficio del contesto locale e del Sin – si legge nelle carte della conferenza dei servizi – . Fra le misure di mitigazione è previsto l’incremento del monitoraggio piezometrico al fine di individuare eventuali anomalie e attivare tempestive risposte».
