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Piombino rinvia la tariffa Taric e i cassonetti intelligenti: «Non vogliamo gravare sui cittadini»

di Sara Chiarei
Piombino rinvia la tariffa Taric e i cassonetti intelligenti: «Non vogliamo gravare sui cittadini»<br type="_moz" />

Rinviata l’introduzione della tariffa puntuale e dei cassonetti smart. Sei Toscana e Atosud spingono per il nuovo sistema, ma serviranno più informazione e gradualità.

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PIOMBINO. La notizia è di questi giorni. Il Comune di Piombino ha deciso di rinviare l’introduzione della tariffa corrispettiva TARIC e relativa chiusura dei cassonetti per non aggravare ulteriormente i cittadini, già chiamati a migliorare la differenziata (passata effettivamente dal 42 al 70%), e oltretutto in evidente disaccordo con le prestazioni fornite da Sei Toscana, spesso ritenute inadeguate. È quindi probabile che i piombinesi non siano ancora pronti a vedersela con i “cassonetti intelligenti” che, se da un lato possono essere un valido aiuto nella gestione dei rifiuti, dall’altro rappresentano un potenziale limite per le persone più anziane o meno digitalizzate. E scarsa conoscenza o, peggio ancora, negligenza, potrebbero incentivare l’abbandono dei rifiuti a cielo aperto. Insomma, una decisione legittima data la non obbligatorietà (almeno al momento) di procedere con le tessere per i cassonetti e dettata da molteplici fattori che evidentemente hanno fatto propendere l’amministrazione piombinese a rinviare la piccola – ma importante – rivoluzione già adottata da altri comuni limitrofi, come spiega Jessica Pasquini, sindaca di Suvereto e referente Aor Val di Cornia.

«La richiesta di cambiare il servizio – sottolinea – non arriva dai comuni, bensì da Sei Toscana e Atosud che per riuscire ad efficientare la raccolta hanno pensato di introdurre solo due sistemi (che possono essere anche mixati tra loro): porta a porta e nuovi cassonetti che, poiché andavano comunque cambiati in quanto datati, sono stati già predisposti alla misurazione. Personalmente – prosegue – ho sempre mostrato una certa perplessità a adottare soltanto questi due sistemi dal momento che il nostro è un territorio complesso, in cui oltretutto la densità della popolazione varia moltissimo a seconda delle stagioni». Non sarà sfuggito a nessuno il fatto che anche laddove non è stata ancora attivata la smart card spesso i cassonetti sono spesso strapieni con sacchetti dei rifiuti abbandonati fuori. «Probabilmente si pensava che la popolazione avrebbe faticato meno a adottare una condotta virtuosa – spiega Pasquini – ma credo che l’errore a monte sia stato quello di apportare un cambiamento radicale senza che questo fosse accompagnato da una campagna comunicativa veramente forte». Dunque, questa l’attuale fotografia di come vengono gestiti i rifiuti nel nostro territorio.

A Suvereto si è optato per il sistema DOM misto, ovvero porta a porta con raccolta vetro a cassonetto (81%), mentre il restante 19% si basa sulla raccolta tramite cassonetto. A Sassetta vige il 100% di DOM misto, anche in virtù delle grandi dimensioni dei nuovi camion dei rifiuti non compatibili con le strette vie del borgo. A Campiglia il 63% della raccolta è a cassonetto e il 37% DOM misto; analogamente a San Vincenzo il 65% avviene via cassonetto mentre il 35% DOM misto. Infine, se a Castagneto Carducci il 55% della raccolta è DOM misto, il 5% DOM integrale (tutto porta a porta compreso vetro) e il restante 40% a cassonetto, a Piombino il 96% della raccolta avviene tramite i cassonetti e il 4% tramite il sistema DOM Misto. Tra questi i comuni ad attivare le card per l’apertura cassonetti sono stati Suvereto, Sassetta e San Vincenzo. «Per legge il costo del servizio deve essere integralmente coperto dalla tariffa – sottolinea Pasquini – così il bilancio del gestore si suddivide per i comuni attraverso un calcolo convenzionale. L’attuale bolletta viene calcolata in parte sui metri quadri e in parte sui componenti mentre nella tariffa puntuale la parte variabile (componenti nucleo familiare) viene divisa in due: mentre una resta come ora, l’altra viene calcolata con sistema delle votature minime. Ad esempio, si considera che una persona sola possa svuotare una volta al mese, due persone 18 all’anno, tre 24 volte. Se non si resta dentro i quantitativi previsti– ma questo solo per l’indifferenziata – si pagherà l’eccedente tramite conguaglio». È corretto ribadire che ad oggi non c’è nessun obbligo di introdurre la tariffa, motivo per cui Piombino ha deciso di aspettare ancora un po’. l
 

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