Il Tirreno

Istruzione

Palestra Isis, ora serve la Regione

di Manolo Morandini
Palestra Isis, ora serve la Regione<br type="_moz" />

L’edificio dell’Isis Val di Cornia è inagibile dal 2022, per i lavori servono 600mila euro. Appello della Conferenza zonale dell’Istruzione a Giani per sollecitare un intervento

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PIOMBINO. Il cantiere che promette di rimediare alla prolungata chiusura per inagibilità della palestra dell’Isis Val di Cornia non vede la fine. E chissà quando potrà almeno iniziare ad immaginarla. Mancano almeno 600mila euro per venire a capo dei lavori necessari. Il conto è una stima di massima dei tecnici della Provincia di Livorno, perché ad oggi, oltre a non esserci i soldi, non c’è neppure il progetto.

Resta da provvedere alle criticità strutturali dell’edificio. Dalla messa in sicurezza dei solai sfondellati, eliminare e rifare la controsoffittatura che presenta pedinature inadeguatamente ancorate agli elementi in laterizio. Inoltre, rifare la superficie da gioco che è stata danneggiata pesantemente dalle copiose infiltrazioni.

«È una situazione inaccettabile – afferma Simona Cresci, presidente della Conferenza zonale per l’Istruzione della Val di Cornia e assessore all’Istruzione del Comune di Piombino –, perché da oltre tre anni le nostre studentesse e i nostri studenti sono privati di spazi fondamentali per la pratica delle scienze motorie e per numerose attività scolastiche, con gravi ripercussioni sul loro benessere psicofisico e sul diritto allo studio».

La Conferenza zonale, consapevole delle difficoltà di bilancio della Provincia, ha deciso unanimemente di chiedere alla Regione Toscana di farsi carico del finanziamento degli interventi necessari, stimati in oltre 600mila euro, affinché la palestra possa tornare pienamente agibile. Nella comunicazione inviata al presidente della Regione Eugenio Giani e all’assessora Alessandra Nardini, si chiede inoltre il supporto della Provincia di Livorno per sostenere questa richiesta, ritenuta prioritaria e non più rinviabile. «È una questione di equità e pari opportunità nel percorso educativo – conclude Cresci –. Non possiamo più permettere che una parte così importante della vita scolastica resti compromessa per mancanza di risorse».

Di fatto, il tetto piano dell’edificio si è rivelato una sorta di colabrodo. Il ristagno delle acque piovane sul manto impermeabilizzante hanno determinato le infiltrazioni, con gocciolamenti all’interno della palestra che hanno interessato alcune zone del campo da gioco, creando situazioni di potenziale pericolo. Problemi anche per gli spogliatoi e i servizi igienici. Al punto che la situazione si è fatta insostenibile e a novembre 2021 i vigili del fuoco, dopo l’ennesimo sopralluogo, hanno chiuso la pratica con una diffida all’uso della palestra.

Un passo in avanti in tutti questi anni è stato fatto. Sebbene con fatica e più di un rinvio sui tempi annunciati. Ma c’è da dire che i lavori che si sono conclusi a febbraio non avrebbero comunque consentito la riapertura della palestra. Quel che è stato fatto, investendo 775mila euro, ha per lo meno rimediato alle infiltrazioni. Dal rifacimento dei manti impermeabilizzanti sul tetto, con rimodulazione dei piani di pendenza e l’installazione di dispositivi contro la caduta dall’alto, alle opere di sostituzione degli infissi. Previsti nel pacchetto anche gli interventi di riqualificazione dei locali spogliatoi e servizi igienici per l’adeguamento funzionale e normativo degli spazi, in modo da renderli funzionali e accessibili alle persone con ridotta capacità motoria. Pavimenti antiscivolo, sanitari dotati di dispositivi di erogazione a risparmio idrico e a produzione di acqua calda con sistema solare termico. Tutte opere finanziate con risorse del ministero dell’Istruzione che segnano un progresso in uno scenario che ha tinte fosche.
 

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