Il Tirreno

Il caso

«Amo davvero questa spiaggia ma arrivarci è un’impresa»

di Cecilia Cecchi
«Amo davvero questa spiaggia  ma arrivarci è un’impresa»

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PORTOFERRAIO. «L’Elba è la nostra seconda casa. E ogni casa dovrebbe poter accogliere tutti». Comincia con queste parole, semplici e potentissime, la mail arrivata alla redazione del Tirreno. A scriverla è Leonardo Maria Guarini, 34 anni, disabile al 100%, studente universitario e grande amante dell’isola, che da 25 anni, ogni estate, torna al campeggio Roselba insieme alla sua famiglia. La sua è una richiesta di attenzione, non di pietà. È la voce di chi ama un luogo profondamente e chiede solo di poterlo vivere senza ostacoli. Un appello gentile ma fermo, che racconta quanto possa essere complicato – e allo stesso tempo vitale – raggiungere la spiaggia di Schiopparello con una sedia da mare, su un sentiero segnato dalle piogge, dai fossi, dall’incuria. Una sfida quotidiana che Leonardo affronta con dignità, pazienza e il sorriso che accompagna le sue foto sulla sabbia, molto più eloquenti di mille parole.

«Mi chiamo Leonardo Maria – scrive – e vengo all’Elba, al campeggio Roselba, ormai da 25 anni insieme alla mia famiglia. Per me l’isola è un luogo speciale, pieno di ricordi felici. Vivo a Pisa, sto completando il mio percorso di laurea in Storia dell’Arte e Beni Culturali, e anche quest’anno, dopo aver superato l’ultimo esame, ho voluto tornare qualche giorno al mare. Purtroppo, come ogni anno, raggiungere la spiaggia di Schiopparello è un’impresa che diventa sempre più difficile».

Leonardo descrive con lucidità e semplicità il problema: «Il tratto che porta al mare, anche a causa dei fossi alluvionali e delle piogge, è diventato un percorso a ostacoli che mio padre si impegna a superare, ma che sta diventando ogni anno più complicato. Si creano avvallamenti e pozze d’acqua stagnante che rendono difficile il passaggio con la mia sedia da spiaggia, che ha bisogno di terreni stabili per poter procedere. Servirebbe solo un po’ di attenzione in più alla manutenzione di quel breve tratto, perché ogni estate sia un po’ meno complicata».

A sostenere il suo appello sono anche mamma e papà, che da anni lo accompagnano con pazienza e determinazione in questa piccola grande sfida: «Non chiediamo grandi interventi — spiegano — ma piccoli lavori programmati per sistemare il fondo stradale e garantire l’accessibilità. Chi viene qui in vacanza in queste condizioni non cerca privilegi, solo pari opportunità di vivere la spiaggia come tutti gli altri».

L’amore per l’Elba, intanto, resta intatto. «Leonardo qui trova serenità e libertà — raccontano i genitori — ogni estate è un appuntamento che aspetta con entusiasmo, per respirare il mare, stare all’aria aperta, vivere momenti che danno senso e gioia». Nelle immagini che Leonardo ha allegato alla mail, il suo sorriso e la carrozzina sulla sabbia raccontano meglio di ogni parola la forza con cui affronta questi piccoli, grandi ostacoli. Un esempio, anche per chi ha il potere — e il dovere — di fare qualcosa, affinché l’accesso a un pezzo di mare non sia una conquista a ostacoli, ma un diritto rispettato. 


 

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