Estate all'Elba, il punto sulle risorse idriche e la fake news sull'acqua non potabile che circola tra i turisti
Piogge copiose, perdite limitate: ora serve il risparmio degli utenti
PORTOFERRAIO. Estate avviata e già torrida. Facciamo il punto sulle risorse idriche, grazie alle informazioni fornite da Asa Azienda Servizi Ambientali che gestisce tutta la rete dell’acqua potabile nella provincia livornese. L’isola non dovrebbe avere criticità e attende nel 2026 l’avvio delle produzioni del dissalatore di Mola.
«Asa garantisce una gestione responsabile e sostenibile delle risorse idriche elbane – dicono i tecnici dell’azienda – e ciò nonostante i mutamenti climatici. Vari, negli ultimi anni, gli interventi per ottimizzare il servizio, con la manutenzione programmata dei 39 pozzi attivi sull’isola, la distrettualizzazione della rete, la sostituzione delle tubazioni obsolete e la creazione di nuove stazioni di sollevamento. C’è poi il telecontrollo attivo H24 e il monitoraggio dei tecnici, che fanno registrare il miglioramento costante della qualità del servizio».
Il punto
Asa, proseguono i tecnici, effettua la manutenzione ordinaria e straordinaria, con eventuali riparazioni completate in un giorno. E l’azienda verifica costantemente la qualità delle falde acquifere e non è prevista la realizzazione di nuovi pozzi da emungere sull’isola, per non esaurire ulteriormente le risorse idriche, come suggerito dagli studi fatti dall’università degli studi di Siena sul bilancio idrogeologico elbano.
«Alla data odierna – prosegue la società che gestisce le risorse idriche sull’isola Asa – i livelli delle falde acquifere sono in leggero aumento, rispetto agli ultimi tre anni, viste le abbondanti precipitazioni avvenute in inverno e primavera. Inoltre puntiamo sulle innovazioni, come il dissalatore, che entrerà in funzione, salvo imprevisti, entro l’estate 2026. Garantirà una produzione annuale di 2, 5 milioni di metri cubi di acqua potabile, offrendo risorse idriche anche nei periodi di scarsità, e ci sarà pure un notevole miglioramento organolettico dell’acqua distribuita. Impegni tesi costantemente alla tutela delle risorse naturali e al garantire un servizio affidabile per residenti e turisti. La distrettualizzazione e l’attento monitoraggio del telecontrollo, hanno permesso di ridurre le perdite idriche del 10% negli ultimi tre anni. Soluzioni che necessitano anche del contributo attivo dei cittadini, per prevenire gli sprechi d’acqua».
I consigli
E allora è il caso di ricordare che, sempre, ma in questi mesi che registreranno picchi di consumi ancora di più, occorre mettere in campo strategie per un deciso risparmio dell’oro blu. Partiamo dal non lavare l’automobile o la barca con acqua potabile. Nel lavaggio della persona puntare sul consumo di 40 litri facendo una doccia, con un lavaggio in vasca ne vanno via il doppio.
Non lasciare a lungo aperti i rubinetti durante l’igiene personale e anche nel lavaggio degli oggetti; a verificare che non ci siano perdite negli impianti. Far poi applicare il frangigetto al rubinetto che arricchisce il getto di aria, riducendo la fuoriuscita di acqua.
Fare lavatrici e lavastoviglie sempre a pieno carico, l’orto e il giardino si possono annaffiare con acqua piovana raccolta in precedenza, in piccoli serbatoi. Se le condizioni meteo non lo consentono, utilizzare l’acqua solo nella quantità strettamente necessaria e nelle ore più fresche della giornata. Bisogna anche imparare a riciclare l’acqua: ad esempio per dare acqua ad una vaso di fiori, utilizzare l’acqua impiegata per lavare frutta e verdura. In questo modo si possono risparmiare fino a 6. 000 litri di acqua potabile all’anno.
Acqua non potabile: è una fake news
«Avete riempito tutto il carrello di confezioni di acqua minerale?», ha domandato un cliente di un supermercato di Portoferraio a un gruppo di turisti. «Certo, l'acqua che esce dal rubinetto qui all'Elba, non è potabile». «Cosa? Volete scherzare! Qui, l'acqua che circola nelle condutture dell'isola, non è eccelsa, ma è di certo potabile», ha risposto l'isolano. «No di certo, chi ci ha ha accolto qui all'Elba ci ha detto questo, e allora abbiamo fatto una buona scorta». Insomma, non è stato possibile convincere i turisti terrorizzati dai rubinetti elbani a rischio. Non hanno sentito ragioni e all'invito di credere che l'acqua è di certo potabile e controllata, ed anche di provare l'acqua sorgiva che viene imbottigliata a Poggio, hanno detto : «No grazie». Il dialogo è stato riferito al Tirreno. Insomma c'è chi diffonde notizie completamente false. Preoccupante.