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Il direttore Lioci va in Versilia, allarme rosso per l’ortopedia di Villamarina
Il professionista ha guidato il reparto dal 2022. Il Pd: Il suo addio una ferita profonda per l’ospedale». Lasciateci Nascere: «La corda si sta spezzando»
Piombino. Il Pd di Piombino parla di una «ferita profonda» per Villamarina. Il comitato Lasciateci nascere a Piombino dà l’immagine di una «corda che si sta per spezzare». Punti di vista diversi, stesso concetto. L’addio del primario di ortopedia Giuseppe Lioci, che ha accettato l’incarico da direttore dell’unità operativa complessa ortopedia e traumatologia della Versilia, è un altro – l’ennesimo – campanello di allarme che suono tra le corsie dell’ospedale di Piombino.
Il direttore lascia
Lioci è un professionista stimato, un pezzo da novanta del presidio ospedaliero della nostra città. Con la delibera approvata dall’Asl Toscana Nord Ovest con la quale si mettono in rilievo l’alta professionalità specifica, di livello manageriale, e le competenze e capacità evidenziate dal dottor Lioci nel corso delle attività svolte in vari ospedali del territorio dell’attuale Azienda USL Toscana nord ovest, si materializza anche l’addio alla struttura di ortopedia di Piombino e Portoferraio di cui è stato direttore dal 2022, eseguendo vari interventi di chirurgia protesica artroscopica e traumatologia in pazienti provenienti sia dall’area della Val di Cornia che dall’Isola d’Elba. Grazie alla sua presenza al “Villamarina”, sono state sviluppate l’attività robotica, la chirurgia rigenerativa con le cellule staminali e la chirurgia protesica mini invasiva, che stanno garantendo un importante miglioramento nella qualità della cura e dell’assistenza in questi territori che hanno esigenze specifiche e peculiari. «Ringrazio la direzione aziendale – evidenzia Giuseppe Lioci – per questa nomina in una realtà importante come la Versilia, dove opera già una squadra di professionisti di alto livello, in grado di affrontare in maniera adeguata situazioni anche critiche. Il mio obiettivo sarà quello di lavorare in costante collegamento e in maniera integrata con gli altri settori dell’ospedale e anche con i servizi territoriali per quanto concerne i punti di reciproco interesse, sempre nell’ottica di un’ottimizzazione della gestione clinica e degli accessi ospedalieri».
Il Pd: «In atto un progressivo svuotamento dell’ospedale»
A Piombino, ovviamente, la notizia ha un sapore completamente diverso.
«Apprendiamo con dispiacere che il dottor Lioci, stimato primario del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Piombino, lascerà a breve il nostro presidio – spiegano Fabio Cento, segretario Pd Piombino e Simone De Rosas, segretario PD Val di Cornia-Elba – A lui va il nostro sentito ringraziamento per la professionalità, la competenza e la passione con cui ha svolto il proprio lavoro, diventando in questi anni un punto di riferimento per tanti pazienti e operatori sanitari. Ma la sua partenza è una ferita profonda per il nostro ospedale, e riporta con forza al centro una questione che denunciamo da tempo: i reparti che a Piombino ci sono vanno potenziati, non lasciati indebolire».
Secondo il Pd non è possibile «continuare ad assistere, in silenzio, a un progressivo svuotamento del nostro presidio ospedaliero – insistono Cento e De Rosas – Così come chiediamo per il reparto di cardiologia, che deve essere dotato delle professionalità e della strumentazione adeguata per garantire una risposta efficace e completa ai bisogni dei pazienti, anche ortopedia e tutti gli altri reparti devono essere messi nelle condizioni di attrarre e trattenere professionisti di valore. La Toscana diffusa non può essere solo un’idea culturale. Deve diventare un principio concreto che ispiri ogni scelta in materia di sanità pubblica, a partire proprio da territori come il nostro». Il riferimento è diretto al presidente della Regione Eugenio Giani. «Per questo chiediamo alla Regione – fiduciosi nella sensibilità di chi la guida – un cambio di passo: serve una strategia forte e coerente per rilanciare il presidio di Piombino nell’ambito dell’Ospedale Unico delle Valli Etrusche, renderlo attrattivo, rafforzarne l’organico e garantire servizi di qualità e continuità assistenziale. E serve un’azione forte anche verso il Governo nazionale, per ottenere le risorse necessarie a garantire che tutti i cittadini, possano curarsi alle stesse condizioni, indipendentemente dal codice di avviamento postale. La sanità pubblica è un diritto, non una lotteria».
Il comitato sul piede di guerra
Duro anche il commento del comitato Lasciateci Nascere a Piombino. «Mentre la cardiologia di Piombino è alla fine – attacca la portavoce Marida Leoni – quella di Cecina migliora. Intanto ci saluta il primario di ortopedia, che sarà senz'altro utile a risollevare il morale e le ginocchia della Versilia. Qualcuno gioisce e qualcuno soccombe. A Piombino niente cresce. Fatta eccezione per l'erba, l'ego e gli stipendi di qualcuno. Intanto molte cose si fanno più chiare e la corda se Dio vuole prima o poi si spezza».