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Spiagge libere all'Elba, quali sono e dove si trovano: Cotoncello, Galenzana e le altre perle da scoprire


	La spiaggia di Fetovaia
La spiaggia di Fetovaia

I comuni di Marciana, Marciana Marina e Campo spiegano di avere almeno il 50% dell'arenile fruibile senza concessioni

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Le spiagge libere ci sono. È quanto sottolineano i sindaci dei Comuni elbani interpellati nella seconda puntata dell’indagine del Tirreno sulle spiagge libere o in concessione a stabilimenti balneari.

I numeri forniti al giornale confermano una valida tutela dei lidi ad accesso libero. Il Comune di Campo nell’Elba, giusto per dare un numero, ha il 75% di arenili non dati in concessione.

Il Tirreno ha sentito i sindaci di Marciana, Marciana Marina e Campo. Nelle due Marciana, come Capoliveri e Rio, si attesta a circa il 50% l’arenile libero, mentre il comune guidato dal primo cittadino Davide Montauti, si candida come il più restio a fare concessioni ai balneari con il 25% di spiagge non libere. Mancano all'appello Porto Azzurro e Portoferraio che forniranno i loro dati in seguito.

Marciana

Simone Barbi è il sindaco dell'area isolana che comprende il Monte Capanne, il più alto della provincia livornese con 1019 metri, e nel territorio di 45,45 kmq è nota una della spiagge libere più suggestive, quella del Cotoncello. «Anche noi abbiamo lidi senza concessioni per il 50%. – dice al Tirreno – In questa fase stiamo valutando l'evolversi della normativa di questo settore, cercando di capire cosa fare e quindi siamo in una fase di studio». Pare infatti che le concessioni balneari verranno assegnate tramite gara pubblica a partire dal 2027 e fino ad allora quelle in vigore dovrebbero essere prorogate. Ma vedremo, come dice il primo cittadino, gli sviluppi di una situazione molto complessa che dovrà essere uniformata a livello europeo.

Marciana Marina

Si passa poi al più piccolo comune dell'isola e della Toscana, con 5,86 kmq di territorio, Marciana Marina. «In effetti abbiamo poche spiagge in paese, interessate in parte da stabilimenti balneari – spiega Gabriella Allori – ma occupano una porzione non superiore al 50%. Altre spiagge periferiche sono libere totalmente e continueranno ad esserlo. Queste ultime sono identificate dai cartelli che indicano anche l'assenza degli strumenti di salvamento, come del resto in tutte le altre spiagge libere dell'isola».

Quindi, secondo le dichiarazioni dei sindaci i loro comuni sono rispettosi di un equilibrio, in grado di garantire spazio senza vincoli per l'uso e il godimento del mare.

Campo nell’Elba

Concludiamo con il comune più grande come superficie con 55,6 kmq, vale a dire Campo nell'Elba. «Stiamo predisponendo il piano di utilizzazione degli arenili- dice Montauti – che è uno strumento di pianificazione del territorio fondamentale per la gestione delle spiagge. Nel piano, l'amministrazione campese, terrà conto delle porzioni di spiaggia libera mantenendo l'attuale percentuale che nel nostro territorio è circa l'75%. La parte di spiagge in concessione quindi è intorno al 25 per cento. Ci sono arenili nei quali sono presenti più concessioni, ma ci sono anche spiagge totalmente libere come il Colle, Galenzana, Fonza, Le Tombe e Cala Giovanna. Nella redazione del piano valuteremo anche soluzioni per la sicurezza nelle spiagge libere».

Quindi, al momento, quello campese è il comune che concede meno stabilimenti balneari e negli uffici di piazza Dante si preparano anche soluzioni per l'annoso problema dell'assenza controlli finalizzati alla sicurezza dei bagnanti, nei lidi senza la presenza dei cosiddetti Bagni pubblici. Tale problematica era stata trattata nell'incontro organizzato dal Prc, Partito della Rifondazione Comunista isolano, di recente, a Portoferraio presso l'ex Gattaia, su questo argomento e dal dibattito era emersa la proposta di puntare a garantire servizi finalizzati alla maggiore sicurezza, con intese specifiche tra i concessionari degli stabilimenti balneari e l'amministrazione comunale del territorio.


 

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