Il Tirreno

L’attività storica

Autoscuola Il Torrione, chiude la sede di Piombino ma resta aperta quella di Donoratico: «Scelta inevitabile»

di Luca Centini

	Antonio e Donatella Pepi davanti all'autoscuola Il Torrione
Antonio e Donatella Pepi davanti all'autoscuola Il Torrione

Generazioni di piombinesi hanno frequentato i locali di via del Fosso e hanno preso la patente nella struttura a due passi dal Rivellino

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PIOMBINO. Tutte le storie hanno una fine, anche quelle più belle. E quella della Autoscuola Il Torrione è una storia di cui la città può andare fiera. Generazioni di piombinesi hanno frequentato i locali di via del Fosso e hanno preso la patente nella struttura a due passi dal Rivellino. Tantissime ragazze e ragazzi con il foglio rosa che, adesso, sono donne e uomini fatti e automuniti. Da tanti anni il nome dell’autoscuola è associata alla famiglia Pepi che ha portato avanti l’attività. Una sede a Piombino, l’altra a Donoratico.

Dall’inizio dell’anno tanti cittadini hanno visto la saracinesca della scuola guida abbassata. Hanno iniziato a farsi domande, a telefonare. Anche per questo Antonio Pepi e la figlia Donatella si sono rivolti al Tirreno per rendere noto ciò che ai clienti era già stato comunicato. La sede di Piombino è chiusa, resta aperta solo quella di Donoratico. Una scelta sofferta, ma inevitabile per vari motivi. «Fino a poco tempo fa – racconta Antonio Pepi – abbiamo gestito le due sedi io, i miei figli Donatella e Pierfrancesco e sua moglie Paola, tutti istruttori di guida, con la collaborazione dei dipendenti. Poi, mio figlio ha colto un’importante opportunità di lavoro e da circa due anni si è trasferito a Cremona, Paola dopo un periodo in cui è rimasta con noi facendo dei grandi sacrifici ha deciso di seguirlo. E io ho da poco compiuto ottant’anni. Insomma, non c’erano più le condizioni per tenere aperte due sedi».

Da qui la decisione di restare a Donoratico, la filiale creata proprio su iniziativa della famiglia Pepi. Sarà Donatella a tenerla in piedi. «Che devo dire, è logico che per me e per la mia figlia sia un dispiacere, è stato bello per tanti anni – racconta Antonio – ma tutti i cicli sono destinati a terminare». Una pagina che si volta, dunque. E non una pagina da poco, basti pensare che l’Autoscuola Il Torrione fu aperta nel 1959 da Manlio Castelli. «Entrai come istruttore che è ero un ragazzino, avevo 23 anni – racconta Antonio Pepi – poi negli anni Settanta mollai e andai a lavorare all’Italsider».

Fu una separazione lunga: tredici anni. Poi una nuova storia. «Fui chiamato nel 1983 da Sirio Giannoni, quando Castelli lasciò l’impresa. Diventammo soci». Fino a quando, alla fine degli anni Ottanta, Antonio assunse la guida dell’autoscuola con la famiglia. Circa 150 patenti all’anno, tantissimi ragazzi alle prese con le lezioni di teoria e con le prime guide. Una preparazione fornita, anno dopo anno, con la stesso – alto – livello di professionalità e di umanità. Fino a pochi giorni fa. Del resto dopo un lungo rettilineo, c’è sempre uno stop. E nessuno meglio dei Pepi sa quando è il caso di premere il freno. Ma di certo, guardando lo specchietto retrovisore, potranno vedere nitidamente la gratitudine della città.

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