Elba, il sindaco assume il figlio candidato unico al concorso
Porto Azzurro, il primo cittadino Gianluigi Papi: ««È tutto alla luce del sole»
PORTO AZZURRO. Assume suo figlio il primo cittadino di Porto Azzurro. Nessun altro si fa avanti e la scelta resta in famiglia. All’avviso per il conferimento dell’incarico di addetto al suo staff si è candidato solo Gianluigi Papi. Così babbo Maurizio non ha dovuto faticare troppo nel portare a termine la selezione. Visto da lontano è un caso di nepotismo alla luce del sole. Ma dalle stanze del palazzo comunale si marca il confine: «È tutto alla luce del sole».
È il 2 giugno 1985 quando per la prima volta Maurizio Papi indossa la fascia tricolore del suo Comune. Oggi è in carica per il suo sesto mandato, eletto il 13 giugno 2022 con il sostegno della lista civica La Vela, che guarda al fronte politico del centrodestra. È il 16 aprile 2019 quando viene deciso di costituire l’ufficio di staff del sindaco e nel provvedimento, firmato dal vicesindaco Marcello Tovoli, si affida l’incarico a Gianluigi Papi, sottolineando che si tratta di un “incarico esclusivamente gratuito e fiduciario”. Quello di Gianluigi non è un volto sconosciuto a chi frequenta il palazzo.
«Sarebbe stato meglio informarsi prima di accusarmi di nepotismo – afferma il sindaco Papi –, si sta sostenendo una infamia. Per cinque anni mio figlio ha collaborato gratuitamente con me, rinunciando ad altre cose e per un senso di protezione verso il suo babbo. Poi, abbiamo scoperto che per un incarico nell’ufficio di staff a norma dei commi 1 e 2 dell’articolo 90 del Testo unico degli enti locali non è possibile fare la nomina a titolo gratuito. E così, obtorto collo, è stato deciso di fare un avviso per il conferimento dell’incarico».
Classe 1980, Gianluigi Papi ha un curriculum dii tutto rispetto: laurea in Scienze politiche, conseguita a pieni voti, e all’attivo anche uno stage al Parlamento europeo. In Comune è chiamato a collaborare con il sindaco, ovvero il suo babbo, garantendo “flessibilità e disponibilità di presenza in servizio del tutto svincolata dall’orario degli uffici comunali per supportare il sindaco nell’esercizio delle sue funzioni di indirizzo e controllo”, si legge nel provvedimento d’incarico, anche questa volta a firma del vicesindaco Marcello Tovoli. Il tutto a fronte di un contratto da istruttore amministrativo, l’ex categoria giuridica C posizione economica C1 che vale uno stipendio mensile netto di circa 1. 400 euro, fino al termine del mandato amministrativo.
Sceglie la chiave dell’ironia il consigliere d’opposizione Andrea Solforetti, in quota Pd. «L’avviso è stato pubblicato sull’albo pretorio a fine marzo e c’è stato per ben 16 giorni, e se non si è candidato nessun altro vuol dire che tutto questo interesse per un incarico da 1.400 euro al mese non c’era – sostiene – . Alla fine, è a tempo determinato, fino a giugno 2027 sono poco più di 40mila euro. Mica una fortuna». E sottolinea: «La vera fortuna è che almeno c’è stata la candidatura del figlio e l’avviso non è andato deserto, in questo modo il sindaco non ha dovuto ammattire nella selezione dei candidati, anche perché la scelta avrebbe sicuramente portato via del tempo. La verità è questa, non c’è nessun segreto. Qualcuno potrebbe pensare che sia stata una scelta inopportuna, ma dipende dai punti di vista. In fondo, poteva esserci alternativa? ».