Camper vista mare a Baratti, nessuno teme il rischio multe. Wwf: «Necessario limitare persone e mezzi»
Dilaga il parcheggio selvaggio: auto lasciate ovunque, anche in pineta
BARATTI. Scaletta abbassati, attrezzatura fuori. Persone che fanno foto, video, postano sui social. L’aspetto tragicomico? Che il camper è sempre lì pure la mattina dopo, sulla piazzola che si è ricavato vista mare.
Funziona il passaparola, evoluzione naturale delle tende in pineta o autocaravan 24 ore ai Villini. Parcheggi selvaggi a Baratti? Quasi non fanno più notizia: auto lasciate ovunque pure in pineta o lungo la strada.
E la polizia municipale gira e continua a fare multe. «Meno di 30 euro di sanzione, se pagata entro 5 giorni, é lontano da essere un deterrente» ricorda chi a Baratti ci vive e ormai evita a la spiaggia nel week end. A conti fatti: pagare il parcheggio 9 ore costa 16, 60 euro, 10 ore 18. Si fa presto ad andarci più che pari pur con un multa, magari lasciando il mezzo all’ombra e dietro la duna. «Anche questo fine settimana solito viavai di auto che dalle 9,30 - 10 – racconta un aficionado del golfo nonostante le difficoltà – continuano ad entrare cercando un posto nelle aree gestite da Parchi. Questo quando a Le Caldanelle c’è parcheggio gratuito e con la ciclabile la mattina e all’ora di pranzo si cammina all’ombra fino al cancello di Grattalocchio. Invece gente che gira nervosa perché non trova posto, si sentono clacson ogni poco; poi dove trovano spazio lasciamo il mezzo e via».
Golfo vincolato per le peculiarità paesaggistiche e ambientali in costante sofferenza. «Quello a cui si assiste dalla prima domenica di luglio – interviene il Wwf Livorno – è solo l’antefatto di cosa inevitabilmente succede per tutta l’estate e che purtroppo è già capitato negli ultimi anni. Torniamo a far presente alla politica tutta, che un territorio bellissimo, ma anche fragile come il golfo di Baratti, va solo tutelato, ma davvero. I problemi enormi di erosione stanno minando la spiaggia e i suoi tesori di archeologia. Le “orde” del turismo di massa usa e getta (buono solo per pochi e per i molti profili social) potrà in pochi anni fare del golfo un ricordo! Solo uno sprovveduto o un nostalgico della propria gioventù, in barba al futuro dei figli – si sottolinea – , può rimpiangere le auto sul pratone, anni Settanta. Perché Baratti e Populonia, hanno bisogno di un decisivo cambio di passo e di visione. Per questo vorremmo , un confronto con amministrazione ed enti preposti».
«Campeggio abusivo? – sottolinea il Wwf – Si svolge regolarmente da anni , soprattutto su Buca delle fate e cala San Quirico, pure nella vicina Rimigliano. Nonostante le segnalazioni di cittadini e guide ambientali, non si riesce a sradicare con rischi enormi per gli incendi. Ora si assiste ad un’incontrollata presenza direttamente nel golfo, per non parlare dei camper che stazionano giorni o settimane fuori dalle piazzole attrezzate. Sono tornate auto direttamente sul prato e nei fossi».
«Baratti – si prosegue – ha senza dubbio bisogno di essere considerata come bene naturale e paesaggistico e questo non può che passare per una seria limitazione delle presenze nei mesi estivi, come già accade in Maremma e altrove in Italia. I camper dovrebbero stare definitivamente fuori (facendo funzionare bene il parcheggio scambiatore) e le auto dovrebbero essere fortemente limitate, altrimenti ci giocheremo il futuro del golfo. Baratti non può sopportare oltre un certo numero di presenze e bisogna individuare il metodo migliore per regolamentarle».
«Non servono balzani progetti, come era quello del 2019, di creare un altro manufatto (certo temporaneo) che in località Reciso permettesse noleggio bici e somministrazione bevande, perché ciò crea solo l’illusione che Baratti/Populonia – spiega il wwf Livorno – sia solo un parco divertimenti, dove tutto sia ammesso sulla falsariga di quello che succede sulle Dolomiti. Gli appassionati di natura hanno già tutti gli strumenti per fare trekking, bicicletta, mountain bike grazie alle numerose carte della Parchi Val di Cornia e App dedicate, e chi viene a Baratti deve sapere che entra in un luogo unico che deve essere rispettato. Siamo stati fortunati a ospitare un nido di tartaruga marina solo pochissimi anni fa, questo dovrebbe spingere ulteriormente alla salvaguardia e non pensare solo ai numeri, soprattutto per il futuro; se si vuole altro tipo di turismo rivolgersi ai lidi adriatici!».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
