Il Tirreno

Le proteste

Elba, riecco la Freccia Gialla: torna anche l’onda e il ripascimento di Cavo è già a rischio

Elba, riecco la Freccia Gialla: torna anche l’onda e il ripascimento di Cavo è già a rischio

L’allarme lanciato dall’associazione Legambiente: «Uno “scalino” dove la spiaggia era stata riallargata». In questi giorni è ripartito il servizio della nave veloce. Segnalati problemi in alcuni lidi della costa orientale

30 maggio 2024
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CAVO. È tornata la Freccia Gialla e tornano, puntuali, le proteste sulle spiagge della costa orientale dell’isola. Con una differenza rispetto al passato: la mareggiata dovuta al passaggio della nave rischia di vanificare l’intervento di riprofilatura della spiaggia messo in atto dall’amministrazione comunale con dei fondi pubblici.
È quanto denuncia pubblicamente Legambiente Arcipelago toscano. «In questi giorni – spiegano dal Cigno Verde Isolano – le spiagge del Comune di Rio sono state oggetto di operazioni di riprofilatura e ripascimento che non sempre sembrano essere state rispettose della natura dei luoghi e che speriamo abbiano fine presto, visto anche il probabile inizio anticipato della stagione di nidificazione delle tartarughe marine Caretta caretta, spinte sempre più alla ricerca di nuove spiagge nel Mediterraneo nord-occidentale per sfuggire al mare e alla sabbia sempre più caldi».
Quello che però è successo a Cavo e segnalato a Legambiente da cittadini e operatori turistici «è l’ennesima – spiegano dall’associazione – conseguenza di un problema che denunciamo ormai da anni e che a Cavo sembra essere più grave che altrove: le onde anomale sollevate dal passaggio della nave veloce della Corsica Ferries. Infatti, la spiaggia del Cavo appena riprofilata per sopperire all’erosione in corso e stata subito rimangiata e travolta da queste onde innaturali che creano una specie di muro d’acqua che avanza velocissimo e impatta violentemente sulla piaggia, devastando la prateria di Posidonia oceanica a mare ed erodendo quanto appena realizzato. Il risultato è uno “scalino” proprio dove la spiaggia era stata riallargata e le prime file delle sdraio e degli ombrelloni travolte e allagate, con i bagnanti in fuga».
Il Cigno Verde va oltre. «Lo abbiamo già detto e continuiamo a ripeterlo: per una tratta così breve le navi veloci non sono una necessità – anche perché ci sono gli aliscafi – e hanno un impatto sulla costa, non solo quella di Cavo, empiricamente valutabile e soprattutto evitabile – conclude Legambiente – Chiediamo quindi che da subito si mettano in atto misure di mitigazione per impedire che il passaggio di una nave privata distrugga il lavoro fatto con soldi pubblici, acceleri l’erosione e danneggi altre imprese».
«E chiediamo – concludono – che nella discussione sulle prossime concessioni di linee alle compagnie navali si tenga conto anche di quel che è davvero sostenibile e necessario per l’Elba e per una tratta marittima così breve».

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