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Isola d'Elba, scoperta villa con piscina abusiva: scatta il sequestro, cinque persone denunciate

di Gabriele Buffoni
Il sequestro all'interno della villa e la spiaggia di Reale
Il sequestro all'interno della villa e la spiaggia di Reale

La ditta edile responsabile sanzionata anche per un lavoratore non regolare

30 marzo 2024
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PORTO AZZURRO.  Non avevano i permessi per costruire una piscina in quel giardino. Ma nonostante un primo divieto da parte del Comune di Porto Azzurro, hanno continuato a scavare e ad allestire la piscina – per giunta di notevoli dimensioni – come se nulla fosse. Così cinque persone sono state denunciate alla Procura di Livorno per il reato di abuso edilizio in concorso. E la piscina – di oltre 50 metri cubi di volume – è stata posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria per impedire che il cantiere proseguisse ancora, in barba a quanto stabilito dalle norme comunali.

Il controllo
Il tutto è avvenuto nel parco di una villa privata in località Reale, a Porto Azzurro: si tratta di uno dei luoghi più apprezzati anche dal punto di vista turistico, in quanto l’omonima spiaggia in fondo alla vallata – delimitata dai due siti minerari di Capo Bianco e Terranera – è meta dei tanti amanti dello snorkeling che visitano l’isola ogni anno. Proprio in questo angolo paradisiaco dell’isola i militari della stazione di Porto Azzurro e la polizia municipale sono intervenuti perché, contravvenendo alle normative comunali e anche a un precedente divieto imposto dagli uffici, nella villa era stata costruita una piscina in cemento armato senza che né la proprietà dell’immobile né la ditta esecutrice dei lavori fossero provvisti delle necessarie autorizzazioni. Quella piscina, in pratica, era del tutto abusiva.

Le denunce

Sono state così denunciate la proprietaria della villa (una donna ligure di 47 anni), il direttore progettista (55 anni, elbano), l’amministratore 67enne di un’impresa edile dell’isola, l’amministratrice di una società di piscine piemontese (anche lei 67enne) e infine un lavoratore della ditta edile elbana. Non solo: dagli ulteriori accertamenti svolti i carabinieri hanno riscontrato un’irregolarità proprio relativa al lavoratore denunciato in quanto cittadino straniero autorizzato a restare in territorio italiano solo temporaneamente (per motivi turistici) e dunque privo di permesso di soggiorno e di regolare contratto di lavoro. Avvisato il nucleo carabinieri dell’ispettorato del lavoro di Livorno, la ditta è stata quindi multata con una maxi-sanzione da oltre tremila euro. Il sequestro della piscina è stato confermato anche dal giudice per le indagini preliminari così da impedire la prosecuzione dei lavori.

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